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    view post Posted on 15/11/2012, 15:18 by: Matrona Malice     +1   -1
    07_gnomo_dei_camini
    Lo Scazzamurrieddhru è un dispettoso folletto del folklore meridionale. Il nome "Scazzamurrieddhru" viene utilizzato in particolare nell'area ionico-salentina. Nel foggiano è noto come Scazzamurrill, mentre a Napoli come Munaciello.
    È descritto come un omino brutto e peloso, con un abito color tabacco, scalzo e un cappellino in testa, e ha l'abitudine di sedersi sulla pancia o sul petto di chi dorme, guastandogli il sonno (si riferiscono a questo fatto nomi come Carcaluru, da "calcare", "fare pressione"). Non appare mai di giorno.
    Per ingraziarselo gli si possono donare un paio di scarpe, o si possono lasciare dei sassolini nelle proprie pantofole la notte; lo Scazzamurrieddhru ripaga queste gentilezze con monete d'oro, o indicando al suo benefattore il luogo dove è nascosto un tesoro. Lo si può invece ricattare rubandogli il cappello. Appare inoltre se si prova a entrare in un cimitero di notte, in questo caso la pena che dovrà subire il malcapitato è la tortura e morte per mano dello Scazzamurrieddhru che gli salterà sul petto provocandogli delle incontenibili risate, che a loro volta causano appunto la morte.
    Oltre a tormentare i dormienti fa altri dispetti, come rompere i vetri delle finestre, far chiasso con le pentole in cucina. Con gli animali domestici ha un rapporto particolare; talvolta li cura e li nutre, talaltra li tormenta (per esempio annodando le criniere e le code dei cavalli, creando trecce così resistenti che si diceva che l'unico pettine efficace fosse il crocifisso). Capita anche che mostri di odiare un certo animale e amarne un altro e, per esempio, sottragga il cibo dal primo per darlo al secondo.
    È benevolo con le fanciulle, e le protegge dalle angherie delle matrigne e delle padrone, arrivando a fare i lavori di casa al posto loro. Ama anche i bambini, e regala loro dolcetti e monete.
    Alcuni racconti lo rappresentano come particolarmente burlone; quando domanda "vuoi cocci o soldi?", se si risponde "cocci" porta soldi, e viceversa.
    Il cantautore Domenico Modugno nel 1954 gli ha dedicato una canzone, chiamandolo con il nome usato nel brindisino e cioè Scarcagnulu.

    Sinonimi

    1. Carcaiulu

    2. Carcaluru

    3. Laurieddhru

    4. Laùru

    5. Monacello

    6. Moniceddhru

    7. Munaciedd

    8. Munachicchio

    9. Scarcagnulu

    10. Scattamurreddhru

    11. Scanzamurieddhru

    12. Scazzamauriello

    13. Scazzamurrill

    14. Scazzambrridd

    15. Scazzamureggi

    16. Sciacuddhri

    17. Sciacuddhruzzi

    18. Tiaulicchiu

    19. Uru



    Edited by Matrona Malice - 9/6/2013, 10:53

    Tags:
    folletto,
    regione: puglia,
    Scazzamurrieddhru
    Comments: 0 | Views: 312Last Post by: Matrona Malice (15/11/2012, 15:18)
     

       
    view post Posted on 15/11/2012, 15:06 by: Matrona Malice     +1   -1
    MONAC1
    L'origine del mito va cercata nelle trazioni religiose romane, che attribuivano ai Lari e ai Penati la protezione dei defunti e della casa. Con l'avvento del Cristianesimo queste figure pagane vennero pian piano assimilate, nell'immaginario popolare, con quella dello spirito Incubo, di cui alcune manifestazioni del Monachicchio lucano ereditano gran parte dei loro attributi.

    Generalmente viene considerato come o spirito di un bambino morto prima di ricevere il battesimo. Seconda la tradizione di Grassano, in provincia di Matera, il Monachicchio è lo spirito di un bambino morto prima di ricevere il battesimo. Di bell'aspetto e di carattere gentile, porta in testa un berrettino di color rosso, detto u cuppulicchi ("il cappellino").
    Solitamente appare ai bambini, sia di giorno che di notte, e con questi trascorre molto tempo a scherzare e a giocare a rincorrersi: infatti, questa è la cosa che più lo diverte, poiché sa che se i compagni di gioco gli tolgano u cuppulicchii ne raccoglierebbero le monetine d'oro che questo contiene. Con gli adulti si diverte a togliere le coperte dal letto, fare il solletico ai piedi delle persone, posarsi su di esse mentre dormono (come un Incubo) e legare i peli della coda di asini e muli o la criniera dei cavalli, per poi farsi trovare all'alba, quando i contadini si levavano dal letto, e guardare da sotto la pancia degli animali e cominciare a ridere a crepapelle se non riuscivano a slegarli.
    Con le donne, si diverte a sussurrare parole dolci negli orecchi delle belle ragazze e leccare le guance di quelle paffute.
    Poi, quando è soddisfatto dei suoi scherzi, battendo le mani sparisce nel suo fantastico mondo, dove abita in una grotta ricca di tesori.

    altro da sapere: http://it.wikipedia.org/wiki/Monachicchio

    Edited by Matrona Malice - 9/6/2013, 10:40

    Tags:
    folletto,
    Monachicchio,
    regione: basilicata
    Comments: 0 | Views: 76Last Post by: Matrona Malice (15/11/2012, 15:06)
     

       
    view post Posted on 15/11/2012, 15:02 by: Matrona Malice     +1   -1
    Secondo le leggende tradizionali, il Marranghino si presenta con un aspetto goffo: particolarmente basso di statura, con i mustacchi, un grosso pancione e una grande testa.
    Il suo aspetto bonario lo rende talmente simpatico che anche quando si diverte a fare dei piccoli rumori in casa o a muovere il letto ai dormienti, la sua presenza non infastisce nessuno.
    Il Marranghino non viene descritto come un essere cattivo, ma piuttosto come uno spiritello burlone che si diverte a scherzare, ridere e giocare con le persone, senza causare danni.
    Nelle leggende e nelle fiabe tradizionali, si diverte in modo particolare a nascondere gli altrezzi contadini durante il lavoro agricolo.

    Edited by Matrona Malice - 9/6/2013, 10:40

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    folletto,
    Marranghino,
    regione: basilicata
    Comments: 0 | Views: 11Last Post by: Matrona Malice (15/11/2012, 15:02)
     

       
    view post Posted on 15/11/2012, 14:19 by: Matrona Malice     +1   -1
    Qui in Romagna a farci compagnia è il Mazapegul.
    Un simpatico e dispettoso folletto che passa le notti ad infastidire le giovani fanciulle e non solo.
    Lo studioso Giovanni Fantaguzzi, in una cronaca cesenate del 1400, racconta di un folletto innamorato di una giovane massaia e dei dispetti che era solito procurare al suo catino.

    Tutti sanno che i paesi pullulano di elfi e folletti, creature irreali e graziose con poteri magici, sono tante le storie che si raccontano su di loro soprattutto quelle sul Mazapegul che è diffuso in tutto il territorio nazionale assume di volta in volta compiti, nome ed iconografia differenti.

    A Bergamo lo chiamano Barbech, Pappoli a
    Massa Carrara, Farfarelli
    Lombardia, Lazio e Sicilia, Mazzamarillo
    nel teramano Mazz'marill, diviene Mazzamambrillo
    nell'alto Molise Mazzamambrigl,
    Bari diventa U’augurie
    Basilicata Scazzamurid ,
    Imola Barabanen, e molti, molti altri…



    Pare, però, che l'origine del personaggio sia romagnola, dove lo troviamo oltre che con il nome di Mazapegul anche Mazapeder o Mazapigur o Caicarel o e fuletà.

    220px-Mazapegul
    Mazapegul sta per Mazapegolo, secondo la tradizione popolare romagnola questo strano e piccolo animaletto, un po’ scimmia e un po’ bambino, cercherebbe ogni sera un ventre diverso nel quale coricarsi regalando attenzioni alle donne disponibili e dispetti a quelle meno contente.
    Si racconta che questo buffo folletto si innamora delle giovani di casa, le insegue, scompiglia i loro capelli, si insinua sotto le sottane è geloso e vendicativo, salta sui letti e sulla loro pancia perché imparino a saper portare il loro peso.
    Passa le notti ad attorcigliare in trecce le code e le criniere dei cavalli nella stalla, rendendo così furiosi i contadini costretti il mattino seguente a impiegare ore per spazzolare le loro bestie.
    Ha un cappellino rosso che lascia fuori dalla camera della persona che molesta, non fa del male, ma sale sul letto silenzioso e cammina sul petto creando delle difficoltà nel respirare.

    Spesso si associa la sua presenza al vortice del vento "e fulet". Numerosi sono le accortezze prodotte dagli abitanti delle campagne per tenerlo lontano; dal forcone posto sotto al letto o nelle stalle, alla scopa davanti alla porta, all'inevitabile ricorso al sacerdote-esorcista.

    A questo punto c’è da chiedersi come facciamo a sapere se il Mazapegul è stato da noi? Si dice che lasci orme di gatto, quindi se si cosparge di farina il pavimento davanti all’uscio della porta, quando passa dovrebbe lasciare il segno!

    info: ...

    Read the whole post...



    Tags:
    folletto,
    Mazapegul,
    regione: romagna
    Comments: 0 | Views: 45Last Post by: Matrona Malice (15/11/2012, 14:19)
     

       
    view post Posted on 27/10/2012, 11:31 by: Matrona Malice     +1   -1

    Sprevengoli_s



    Nelle lunghe notti di veglia, quando non c’era la tv, attorno al fuoco, i nonni raccontavano ai nipoti storie più o meno paurose...che avevano sempre come protagonisti spiriti..paure.. Fra tanti...gli Sprevengoli.

    Gli Sprevengoli operavano di notte, mentre uno era nel chioppo del sonno, fra l’una e le tre del mattino, lo sprevengolo gli saltava sullo stomaco e premeva, premeva, finché il malcapitato si svegliava zuppo di sudore e in affanno. Bisognava che facesse uno sforzo: si sollevasse a sedere, allungasse la mano all’acquasantiera fissata sul muro sopra il comodino e con la zecchetta di olivo benedetta la domenica delle Palme, che vi era immersa, si facesse il nome del padre....e la leggenda continua

    Edited by Matrona Malice - 9/6/2013, 10:40

    Tags:
    citta: ancona,
    folletto
    Comments: 0 | Views: 92Last Post by: Matrona Malice (27/10/2012, 11:31)
     

       
    view post Posted on 5/7/2012, 00:40 by: Matrona Malice     +1   -1
    Il linchetto è un folletto presente nella tradizione popolare della provincia di Lucca, sia in Lucchesia, che in Versilia, che in Garfagnana.
    Secondo il Vocabolario lucchese di Idelfonso Nieri, il linchetto è uno spirito non cattivo ma dispettoso, che va di notte, entra per le camere, scopre le persone, sconvolge, tramuta gli oggetti che ci sono e sghignazza delle burle che fa.
    Il nome deriverebbe dal latino incubus con agglutinazione dell'articolo, attraverso le forme lincubetto, lincuetto.

    Secondo l'italianista Felice Del Beccaro, infatti, il linchetto sarebbe un relitto del dio silvestre Fauno che nel suo aspetto di Incubus spaventava la gente e tormentava gli uomini con sogni cattivi e apparizioni

    15gnomofolle
    In alcuni casi il linchetto viene identificato con il buffardello, tuttavia nella maggior parte dei racconti e delle testimonianze sembra emergere un carattere più maligno e pericoloso del linchetto rispetto all'altro, tanto che il linchetto viene anche assimilato al diavolo o comunque a uno spirito malvagio.
    Diversamente dal buffardello, nella quasi totalità dei casi il linchetto viene descritto come un essere che non ha niente di umano: si pensa che sia un animale simile al cane o al gatto oppure un uccello, o che sia un ibrido di specie diverse (topo, uccello e uomo).
    Sebbene molti dicano che è invisibile, un testimone oculare affermò trattarsi di una bestia nera avvolta da una nuvola di fuoco.
    Il linchetto vivrebbe in campagna o nelle periferie dei paesi e una volta fu visto vicino a un metato (essiccatoio per le castagne).

    per maggiori info: http://it.wikipedia.org/wiki/Linchetto

    Tags:
    folletto,
    Garfagnana (lucca)
    Comments: 0 | Views: 117Last Post by: Matrona Malice (5/7/2012, 00:40)
     

       
    view post Posted on 5/7/2012, 00:13 by: Matrona Malice     +1   -1
    Il buffardello è un folletto presente nella tradizione popolare della provincia di Lucca e in particolar modo della Garfagnana ma anche della Lunigiana in provincia di Massa Carrara.
    Varianti del nome sono bufardello, buffardella, bufardella, baffardello, bafardello, baffardella, baffardelle.
    A Gorfigliano, frazione di Minucciano, viene chiamato pappardello, a Sillano piffardello.
    Nella zona più prossima alla pianura lucchese il Buffardello è sicuramente conosciuto in Val Pedogna (Comune di Pescaglia)

    Baffardello
    Sebbene in alcuni casi si ignori che cosa sia esattamente e in altri lo si identifichi con il linchetto o con il diavolo, il buffardello è generalmente descritto come un essere antropomorfo di piccole dimensioni (attorno al mezzo metro, tanto che viene paragonato a uno gnomo o a un nano) e vestito di indumenti di colore rosso (a volte tutto il vestito, altre volte solo un berretto) e avrebbe anche delle scarpe a punta.

    In alcuni casi è descritto come un bambino o comunque senza barba, in altri come un vecchio con la barba (in certi casi definita di colore rosso).

    Le sue mani sono state bucate da San Giovanni affinché non soffocasse più le persone durante la notte.
    A volte lo si vede seduto su un mucchio di fieno o su un albero.

    In molti casi però il buffardello viene descritto come un essere di piccole dimensioni, brutto e nero ma di fattezze animalesche non ben definite, genericamente un animale selvatico, una "bestiaccia" o una "bestia del bosco" o addirittura in un caso un "batuffolo grigio".
    Spesso viene paragonato ad un animale noto: volpe, gatto, cane, tasso, foionco (cioè una faina), un grosso uccello notturno o comunque un "uccellaccio"; talvolta invece è una creatura del tutto fantastica: a Minucciano è descritto come un uccello notturno cornuto che vive nella torre del paese (tanto che di notte si può udire il suo respiro), mentre a Pianacci nel comune di Villa Collemandina viene descritto come un uccello con la testa di topo.

    per maggiori informazioni: http://it.wikipedia.org/wiki/Buffardello


    Tags:
    folletto,
    Garfagnana (lucca)
    Comments: 0 | Views: 83Last Post by: Matrona Malice (5/7/2012, 00:13)
     

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