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| L'aritmomanzia è la pratica divinatoria esercitata attraverso l'interpretazione dei numeri[1]. Deriva dalla composizione delle parole greche "ἀριθμός (arithmós)" cioè "numero" e "μαντεία (mantéia)" cioè "divinazione". Si tratta di una pratica numerologica che basa le sue predizioni partendo da un'associazione tra le lettere dell'alfabeto latino e alcuni numeri, in modo simile all'isopsefia (basata sull'alfabeto greco) e alla gematria (basata sull'alfabeto ebraico).
Il primo ad applicare la numerologia all'alfabeto latino fu, nel XVI secolo, Cornelio Agrippa; egli per le sue predizioni applicava un metodo numerologico al nome e alla data di nascita di una persona in modo simile all'isopsefia greca. Fu intorno al XVIII secolo che l'aritmomanzia venne semplificata e codificata così come la conosciamo oggi.
Come nell'isopsefia e nella gematria, anche nell'aritmomanzia ad ogni lettera è associato un valore numerico e il numero corrispondente ad un particolare nome si ottiene sommando tra loro i valori numerici delle singole lettere che lo compongono. A differenza però delle pratiche da cui ha preso origine, il risultato viene espresso nel sistema numerico decimale e dev'essere successivamente "ridotto" sommando le cifre che lo compongono finché alla fine non si ottiene un numero con una sola cifra; questo numero viene infine interpretato secondo i principi della numerologia. In aritmomanzia esistono diversi metodi per associare una lettera al valore numerico corrispondente. [modifica]
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