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    view post Posted on 14/8/2014, 18:05 by: Matrona Malice     +1   -1
    Nel fiume Dora si racconta che vivessero gli Arfai, entita maschili in aspetto di bellissimi ed eterei giovani famosi come esperti lavandai.
    Capitava che alle fanciulle rubavano i panni facendoli sparire nel profondo delle acque, sotto gli occhi delle fanciulle, per poi renderglieli il giorno dopo puliti e lindi stesi in un prato ad asciugare.
    Per le fanciulle che invece per pigrizia sperassero in un loro aiuto, i loro panni li ritrovavano in luoghi assai difficili da raggiungere come cime degli alberi o in mezzo ai rovi.

    Questi esseri erano anche i guardiani della flora e fauna vicini alla loro casa, e in caso di pericolo si narra che urlassero cosi forte da creare il panico in chiunque li minacciasse.

    Tags:
    Arfai,
    regione: nord-orientale,
    regione: piemonte
    Comments: 0 | Views: 109Last Post by: Matrona Malice (14/8/2014, 18:05)
     

       
    view post Posted on 11/6/2014, 07:04 by: Matrona Malice     +1   -1
    Entità acquatiche fatate del Nord occidentale dell'Italia, sopratutto della zona delle "Tra Venezie".
    Sono solite ad apparire come eteree fanciulle che uscivano dall'acqua all'alba a pettinarsi i fluenti capelli biondi o al chiaro di luna a danzare nude sulla sabbia o sui prati per poi tuffarsi nei fiumi.
    Altre volte appaiono come vecchie streghe dal seno cadente e ricoperte di stracci multicolore , ma con voce soave per attirare giovani fanciulli e farne servi per un giorno.

    A Roncone, provincia di Trento, le Anguane siano giovani donne con fiaccole in mano e copricapi a punta intessuti di campanelle, che scosso velocemente attirava i giovani del villaggio vicino.

    Nei monti Lessini, provincia di Verona, c'è la "Grotta delle Anguane" e vengono descritte come 1/2 donna e 1/3 serpente che uscivano dalle grotte per ricordare i viandanti.

    A Chiusaforte, provincia di Udine, vengono chiamate Aganis e dimorano nel ventre del monte Canin.

    Tags:
    Anguane,
    fate delle acque,
    regione: nord-orientale
    Comments: 0 | Views: 20Last Post by: Matrona Malice (11/6/2014, 07:04)
     


       
    view post Posted on 15/11/2012, 15:18 by: Matrona Malice     +1   -1
    07_gnomo_dei_camini
    Lo Scazzamurrieddhru è un dispettoso folletto del folklore meridionale. Il nome "Scazzamurrieddhru" viene utilizzato in particolare nell'area ionico-salentina. Nel foggiano è noto come Scazzamurrill, mentre a Napoli come Munaciello.
    È descritto come un omino brutto e peloso, con un abito color tabacco, scalzo e un cappellino in testa, e ha l'abitudine di sedersi sulla pancia o sul petto di chi dorme, guastandogli il sonno (si riferiscono a questo fatto nomi come Carcaluru, da "calcare", "fare pressione"). Non appare mai di giorno.
    Per ingraziarselo gli si possono donare un paio di scarpe, o si possono lasciare dei sassolini nelle proprie pantofole la notte; lo Scazzamurrieddhru ripaga queste gentilezze con monete d'oro, o indicando al suo benefattore il luogo dove è nascosto un tesoro. Lo si può invece ricattare rubandogli il cappello. Appare inoltre se si prova a entrare in un cimitero di notte, in questo caso la pena che dovrà subire il malcapitato è la tortura e morte per mano dello Scazzamurrieddhru che gli salterà sul petto provocandogli delle incontenibili risate, che a loro volta causano appunto la morte.
    Oltre a tormentare i dormienti fa altri dispetti, come rompere i vetri delle finestre, far chiasso con le pentole in cucina. Con gli animali domestici ha un rapporto particolare; talvolta li cura e li nutre, talaltra li tormenta (per esempio annodando le criniere e le code dei cavalli, creando trecce così resistenti che si diceva che l'unico pettine efficace fosse il crocifisso). Capita anche che mostri di odiare un certo animale e amarne un altro e, per esempio, sottragga il cibo dal primo per darlo al secondo.
    È benevolo con le fanciulle, e le protegge dalle angherie delle matrigne e delle padrone, arrivando a fare i lavori di casa al posto loro. Ama anche i bambini, e regala loro dolcetti e monete.
    Alcuni racconti lo rappresentano come particolarmente burlone; quando domanda "vuoi cocci o soldi?", se si risponde "cocci" porta soldi, e viceversa.
    Il cantautore Domenico Modugno nel 1954 gli ha dedicato una canzone, chiamandolo con il nome usato nel brindisino e cioè Scarcagnulu.

    Sinonimi

    1. Carcaiulu

    2. Carcaluru

    3. Laurieddhru

    4. Laùru

    5. Monacello

    6. Moniceddhru

    7. Munaciedd

    8. Munachicchio

    9. Scarcagnulu

    10. Scattamurreddhru

    11. Scanzamurieddhru

    12. Scazzamauriello

    13. Scazzamurrill

    14. Scazzambrridd

    15. Scazzamureggi

    16. Sciacuddhri

    17. Sciacuddhruzzi

    18. Tiaulicchiu

    19. Uru



    Edited by Matrona Malice - 9/6/2013, 10:53

    Tags:
    folletto,
    regione: puglia,
    Scazzamurrieddhru
    Comments: 0 | Views: 312Last Post by: Matrona Malice (15/11/2012, 15:18)
     

       
    view post Posted on 15/11/2012, 15:06 by: Matrona Malice     +1   -1
    MONAC1
    L'origine del mito va cercata nelle trazioni religiose romane, che attribuivano ai Lari e ai Penati la protezione dei defunti e della casa. Con l'avvento del Cristianesimo queste figure pagane vennero pian piano assimilate, nell'immaginario popolare, con quella dello spirito Incubo, di cui alcune manifestazioni del Monachicchio lucano ereditano gran parte dei loro attributi.

    Generalmente viene considerato come o spirito di un bambino morto prima di ricevere il battesimo. Seconda la tradizione di Grassano, in provincia di Matera, il Monachicchio è lo spirito di un bambino morto prima di ricevere il battesimo. Di bell'aspetto e di carattere gentile, porta in testa un berrettino di color rosso, detto u cuppulicchi ("il cappellino").
    Solitamente appare ai bambini, sia di giorno che di notte, e con questi trascorre molto tempo a scherzare e a giocare a rincorrersi: infatti, questa è la cosa che più lo diverte, poiché sa che se i compagni di gioco gli tolgano u cuppulicchii ne raccoglierebbero le monetine d'oro che questo contiene. Con gli adulti si diverte a togliere le coperte dal letto, fare il solletico ai piedi delle persone, posarsi su di esse mentre dormono (come un Incubo) e legare i peli della coda di asini e muli o la criniera dei cavalli, per poi farsi trovare all'alba, quando i contadini si levavano dal letto, e guardare da sotto la pancia degli animali e cominciare a ridere a crepapelle se non riuscivano a slegarli.
    Con le donne, si diverte a sussurrare parole dolci negli orecchi delle belle ragazze e leccare le guance di quelle paffute.
    Poi, quando è soddisfatto dei suoi scherzi, battendo le mani sparisce nel suo fantastico mondo, dove abita in una grotta ricca di tesori.

    altro da sapere: http://it.wikipedia.org/wiki/Monachicchio

    Edited by Matrona Malice - 9/6/2013, 10:40

    Tags:
    folletto,
    Monachicchio,
    regione: basilicata
    Comments: 0 | Views: 76Last Post by: Matrona Malice (15/11/2012, 15:06)
     

       
    view post Posted on 15/11/2012, 15:02 by: Matrona Malice     +1   -1
    Secondo le leggende tradizionali, il Marranghino si presenta con un aspetto goffo: particolarmente basso di statura, con i mustacchi, un grosso pancione e una grande testa.
    Il suo aspetto bonario lo rende talmente simpatico che anche quando si diverte a fare dei piccoli rumori in casa o a muovere il letto ai dormienti, la sua presenza non infastisce nessuno.
    Il Marranghino non viene descritto come un essere cattivo, ma piuttosto come uno spiritello burlone che si diverte a scherzare, ridere e giocare con le persone, senza causare danni.
    Nelle leggende e nelle fiabe tradizionali, si diverte in modo particolare a nascondere gli altrezzi contadini durante il lavoro agricolo.

    Edited by Matrona Malice - 9/6/2013, 10:40

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    folletto,
    Marranghino,
    regione: basilicata
    Comments: 0 | Views: 11Last Post by: Matrona Malice (15/11/2012, 15:02)
     

       
    view post Posted on 15/11/2012, 14:46 by: Matrona Malice     +1   -1
    Il munaciello o monaciello ([mʊnaˈʧjɛlːɘ], "piccolo monaco" in napoletano) è uno spiritello leggendario del folclore napoletano; è di solito rappresentato come un ragazzino deforme o una persona di bassa statura, abbigliato con un saio e fibbie argentate sulle scarpe.[1]
    Il munaciello si manifesterebbe sia come spiritello benefico sia come spiritello dispettoso; un proverbio napoletano recita:[1]

    (NAP)
    « ‘o munaciello: a chi arricchisce e a chi appezzentisce »
    (IT)
    « il munaciello o arricchisce o manda in miseria »



    Secondo la tradizione, non sembra che si conosca con precisione il luogo in cui abita il munaciello, ma ragionevolmente si suppone che dimori tra le rovine di alcune di queste abbazie e monasteri che si trovano tra le colline che circondano la zona di Napoli.

    La leggenda popolare vuole che uno dei vari rifugi del munaciello si trovi a Marina del Cantone, nella torre di Montalto, località di Sant'Agata sui Due Golfi (Massa Lubrense)
    È un esperto delle vie sotterranee di Napoli e le attraversa per frequentare vecchi palazzi, causando diverse seccature. Si dice che Villa Gallo sia una delle case infestate da questa creatura.

    Il munaciello tenderebbe ad esprimersi, nei confronti degli abitanti della casa dove si appalesa, con tipiche manifestazioni:
    di simpatia (lasciando monete e soldi nascosti dentro l'abitazione, oppure facendo scherzi innocui che possono essere trasformati in numeri da giocare al lotto);
    di antipatia (nascondendo oggetti, rompendo piatti e altre stoviglie, soffiando nelle orecchie dei dormienti);
    di apprezzamento (sfiorando con palpeggiamenti le belle donne).
    In nessuno dei tre casi suddetti bisogna però rivelarne la presenza: secondo il folklore napoletano, possono capitare disgrazie e sfortuna a chi rivela una visita del munaciello.

    Ci si può propiziare questo benefico spiritello domestico con il cibo, nella speranza di vedere trasformato il cibo in oro; ma non ci si deve vantare di tali doni soprannaturali, altrimenti svaniscono così come sono apparsi.

    Quando il munaciello si manifesta di persona, pare che appaia alle persone sempre nel cuore della notte, ma solo a coloro che sono nel più estremo bisogno, dopo che abbiano fatto tutto ciò che è possibile fare per alleviare l'angoscia che si è abbattuta su di loro e dopo che tutto ciò che è umanamente possibile abbia fallito.
    Lui senza parlare farebbe cenno di seguirlo; chi ha il coraggio di farlo verrebbe portato in qualche posto dove è nascosto un tesoro.

    Il munaciello non porrebbe nessuna condizione per il suo utilizzo, non richiederebbe alcuna promessa di rimborso, non esigerebbe né dazio né servizio in cambio. Non si sa se questi tesori siano i frutti di guadagni illeciti o i frutti del lavoro industrioso, messi da parte per le occasioni d'amore e di carità.
    Si dice che in molti abbiano fatto improvvisamente...

    Read the whole post...



    Tags:
    città: napoli,
    Munaciello
    Comments: 0 | Views: 33Last Post by: Matrona Malice (15/11/2012, 14:46)
     

       
    view post Posted on 15/11/2012, 14:39 by: Matrona Malice     +1   -1
    La bella 'mbriana, nella credenza popolare del popolo napoletano, è lo spirito della casa.
    Di aspetto piacente, la 'mbriana regna, controlla e consiglia gli abitanti.
    Nel corso dei secoli, e ancora oggi, è l'antagonista del munaciello.

    Viene invocata in tutte le situazioni difficili che compromettono la serenità familiare.
    In genere si tratta di uno spirito buono, ma mai offendere la bella 'mbriana perché può addirittura provocare la morte di uno dei familiari.

    In passato, si metteva a tavola un posto in più per lei.
    Alla bella 'mbriana piace l'ordine e la pulizia e per questo una casa trascurata la rende irascibile.
    Quando si decideva un trasloco, si cercava di parlarne fuori casa, in modo da non farle sapere nulla, per non attirarsi le sue ire.

    La bella mbriana, insieme al munaciello e alla janara, era l'argomento principe di racconti, nelle serate d'inverno quando si riunivano le donne davanti al braciere ('a vrasera) a discutere.
    Secondo la tradizione popolare si manifesta in forma di geco o si fa vedere tra le tende mosse dal vento in una giornata di sole (se è corretta la derivazione del nome dal latino Meridiana, il nome stesso allude ad uno spirito diurno, che si intravvede alla controra, ossia nel primo pomeriggio).

    Se si ristruttura l'appartamento si può offendere e si può essere colpiti per ripicca dalla morte di un caro.
    Un proverbio, al proposito, recita: Casa accunciata morte apparicchiata.

    Autire-ignoto-Italia-del-Nord-Xv-secolo-donna-alla-finestra-prima-del-restauro

    Edited by Matrona Malice - 9/6/2013, 10:46

    Tags:
    Bella 'mbriana,
    città: napoli
    Comments: 0 | Views: 22Last Post by: Matrona Malice (15/11/2012, 14:39)
     

       
    view post Posted on 15/11/2012, 14:19 by: Matrona Malice     +1   -1
    Qui in Romagna a farci compagnia è il Mazapegul.
    Un simpatico e dispettoso folletto che passa le notti ad infastidire le giovani fanciulle e non solo.
    Lo studioso Giovanni Fantaguzzi, in una cronaca cesenate del 1400, racconta di un folletto innamorato di una giovane massaia e dei dispetti che era solito procurare al suo catino.

    Tutti sanno che i paesi pullulano di elfi e folletti, creature irreali e graziose con poteri magici, sono tante le storie che si raccontano su di loro soprattutto quelle sul Mazapegul che è diffuso in tutto il territorio nazionale assume di volta in volta compiti, nome ed iconografia differenti.

    A Bergamo lo chiamano Barbech, Pappoli a
    Massa Carrara, Farfarelli
    Lombardia, Lazio e Sicilia, Mazzamarillo
    nel teramano Mazz'marill, diviene Mazzamambrillo
    nell'alto Molise Mazzamambrigl,
    Bari diventa U’augurie
    Basilicata Scazzamurid ,
    Imola Barabanen, e molti, molti altri…



    Pare, però, che l'origine del personaggio sia romagnola, dove lo troviamo oltre che con il nome di Mazapegul anche Mazapeder o Mazapigur o Caicarel o e fuletà.

    220px-Mazapegul
    Mazapegul sta per Mazapegolo, secondo la tradizione popolare romagnola questo strano e piccolo animaletto, un po’ scimmia e un po’ bambino, cercherebbe ogni sera un ventre diverso nel quale coricarsi regalando attenzioni alle donne disponibili e dispetti a quelle meno contente.
    Si racconta che questo buffo folletto si innamora delle giovani di casa, le insegue, scompiglia i loro capelli, si insinua sotto le sottane è geloso e vendicativo, salta sui letti e sulla loro pancia perché imparino a saper portare il loro peso.
    Passa le notti ad attorcigliare in trecce le code e le criniere dei cavalli nella stalla, rendendo così furiosi i contadini costretti il mattino seguente a impiegare ore per spazzolare le loro bestie.
    Ha un cappellino rosso che lascia fuori dalla camera della persona che molesta, non fa del male, ma sale sul letto silenzioso e cammina sul petto creando delle difficoltà nel respirare.

    Spesso si associa la sua presenza al vortice del vento "e fulet". Numerosi sono le accortezze prodotte dagli abitanti delle campagne per tenerlo lontano; dal forcone posto sotto al letto o nelle stalle, alla scopa davanti alla porta, all'inevitabile ricorso al sacerdote-esorcista.

    A questo punto c’è da chiedersi come facciamo a sapere se il Mazapegul è stato da noi? Si dice che lasci orme di gatto, quindi se si cosparge di farina il pavimento davanti all’uscio della porta, quando passa dovrebbe lasciare il segno!

    info: ...

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    folletto,
    Mazapegul,
    regione: romagna
    Comments: 0 | Views: 45Last Post by: Matrona Malice (15/11/2012, 14:19)
     

       
    view post Posted on 27/10/2012, 11:31 by: Matrona Malice     +1   -1

    Sprevengoli_s



    Nelle lunghe notti di veglia, quando non c’era la tv, attorno al fuoco, i nonni raccontavano ai nipoti storie più o meno paurose...che avevano sempre come protagonisti spiriti..paure.. Fra tanti...gli Sprevengoli.

    Gli Sprevengoli operavano di notte, mentre uno era nel chioppo del sonno, fra l’una e le tre del mattino, lo sprevengolo gli saltava sullo stomaco e premeva, premeva, finché il malcapitato si svegliava zuppo di sudore e in affanno. Bisognava che facesse uno sforzo: si sollevasse a sedere, allungasse la mano all’acquasantiera fissata sul muro sopra il comodino e con la zecchetta di olivo benedetta la domenica delle Palme, che vi era immersa, si facesse il nome del padre....e la leggenda continua

    Edited by Matrona Malice - 9/6/2013, 10:40

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    citta: ancona,
    folletto
    Comments: 0 | Views: 92Last Post by: Matrona Malice (27/10/2012, 11:31)
     

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