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    view post Posted on 9/9/2015, 13:41 by: Matrona Malice     +1   -1
    beowulf3

    Sebbene lo scontro Beowulf-Grendel sia spesso indicato come una delle incarnazioni più "pure" del topos mitologico della battaglia fra l'eroe e il mostro (San Giorgio e il Drago), esso è probabilmente l'essenza perfetta del male puro: un aspetto mai visibile, una forza sovrumana e attività notturna bastano già per far immaginare la sua natura sfuggevole e allo stesso tempo inumana. Diretto "discendente di Caino" e quindi "in continua guerra contro Dio", mostra parte della sua corporatura solo col braccio mozzato (e la pelata) nello scontro con Beowulf: un arto quasi animale con cinque dita provviste di artigli duri come il ferro, impossibili da scalfire. Anche se probabilmente non si potrà mai capire cos'era esattamente, recenti studi e scoperte di parole chiave nel poema dimostrano che Grendel potesse essere qualcosa di simile ai troll o più selvaggi orchi.

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    Beowulf,
    Grendel
    Comments: 0 | Views: 46Last Post by: Matrona Malice (9/9/2015, 13:41)
     

       
    view post Posted on 28/10/2013, 11:45 by: Matrona Malice     +1   -1
    Tremorworks__Brollachan_finis_by_rachaelm5
    Una delle creature più angosciante nel folklore scozzese , e non certo qualcosa che si desidera incontrare in una notte buia , è il brollachan . Detto indugiare intorno luoghi solitari , alla periferia della civiltà , è spesso associato con gente di faerie e Kelpie , ed a volte è stato pensato per essere la forma larvale della fuath , popolo web - footed ritiene siano incrociate con alcuni clan degli altipiani . Il brollachan è considerato particolarmente pericoloso per i bambini .

    aspetto
    La cosa più notevole circa la brollachan è che non ha alcuna forma. Questo è a volte detto di essere , perché è giovane e non ha ancora imparato a mantenere una forma fissa . Si presenta come un oscuro , un'entità nuvoloso con due occhi rossi brillanti in mezzo. Si ritiene possibile evocare un brollachan in questa forma , o per intrappolare utilizzando rituali magici .
    Il brollachan varia in dimensioni , da circa 2cm di diametro nella prima infanzia a circa 2 metri di diametro al suo più grande . Non è una creatura coraggiosa e ama nascondersi nelle ombre , ma preferisce colline brulle di superficie forestale . Forse a causa della sua parentela, si trova spesso in prossimità di acqua .

    possesso
    A causa della sua mancanza di forma , il brollachan brama le forme degli altri. Se si ha la possibilità , si sarà in possesso di qualsiasi creatura di dimensioni adeguate e versare la sua massa informe dentro di loro . È possibile identificare una creatura posseduta dal brollachan perché si scurisce di colore della pelle e gli occhi diventano rossi . Spesso tali creature si comporteranno in maniera selvaggia e incontrollata , come se cercasse di scuotere l'intruso .

    Anche se ci sono storie di brollachans che conversano con gli esseri umani e mostrando loro un certo grado di rispetto , quando si tratta di possesso di un ospite umano è buono come qualsiasi altro . Gli esseri umani sono più vulnerabili se non sono naturalmente di forte volontà o se sono emotivamente sconvolti nel momento in cui si verifica il possesso .

    Il brollachan non può rimanere in un singolo ospite a lungo. La sua intensità significa che il suo ospite appassirà dopo pochi giorni e avrà bisogno di trovare una nuova, spesso utilizzando l'ospite morente per attirare uno simpatico o creatura vicino.

    esorcismo
    Guidare una brollachan da un individuo posseduto è molto difficile da fare . Tradizionalmente è realizzata attraverso l'applicazione di erboristeria , anche se non è chiaro se le erbe stesse avvelenare il brollachan o il rituale che circonda la loro amministrazione lo spinge fuori. Spesso il trattamento è accompagnato da canti . Le erbe necessarie sono difficili da acquisire e può essere necessario chiedere l'assistenza di altre crea...

    Read the whole post...



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    possesione
    Comments: 0 | Views: 84Last Post by: Matrona Malice (28/10/2013, 11:45)
     

       
    view post Posted on 1/12/2012, 17:43 by: Matrona Malice     +1   -1
    Morrigan (antico irlandese Mórrígan o Mórrígu, medio irlandese anche Mórríghan irlandese classico Móirríoghan), è una divinità della mitologia celtica.
    Il nome di questa dea, che nei testi appare nelle forme an Mórrígan o an Mórrígu (il nome proprio sempre preceduto dall'articolo), viene generalmente interpretato come "grande regina" (il prefisso mór- sta per "grande, eminente, importante"). Secondo un'altra ipotesi, meno solida della precedente, il nome significherebbe "regina dei fantasmi" (da un germanico mahr "incubo", il cui significato originale è però "giumenta"; cfr. inglese nightmare).
    Si ritiene che "La Morrigan" sia riconoscibile grazie a tre particolarità: La prima è che pare che il suo cocchio sia trainato un cavallo dall'apparenza normale, ma che in realtà è agganciato al carro con un palo che passa attraverso il corpo del animale e che è fissato alla sua testa con un piolo. La seconda è che la colorazione dei suoi abiti, dei capelli, del carro e cavallo stessi sia rossa perché il rosso, secondo la credenza celtica, è il colore dell'aldilà. La terza è che abbia la bocca da solo un lato della faccia.
    Dea della guerra, della sessualità e della violenza, ama seminare l'odio e combattere in mezzo agli uomini assumendo a volte aspetti terrificanti. Molto più spesso compare in forma di corvo, essendo questo l'animale che si nutre dei cadaveri di coloro che sono morti in guerra.

    normal_Morrigan_goddess_of_war
    Il nome di Bodvoc (corvo della battaglia) é collegato a quello della dea della guerra irlandese Badbh, uno dei tre aspetti della mutaforme Morrigan (la regina fantasma)



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    corvo,
    Dea della guerra,
    Dea della sessualità,
    Dea della violenza,
    Mórrígan
    Comments: 0 | Views: 54Last Post by: Matrona Malice (1/12/2012, 17:43)
     

       
    view post Posted on 5/7/2012, 12:31 by: Matrona Malice     +1   -1
    La fiaba millenaria racconta della città di Ys(pronunciato anche Is o Ker-Ys in bretone), L'isola governata da Gradlon si trovava sotto il livello del mare: proprio per questo motivo attorno all'isola era stato costruito un sistema di dighe che proteggevano la città dai mari dell'oceano.
    Ssituata in vista delle coste dell'Armorica (il primitivo nome della Bretagna), essa scomparve cancellata dalle acqua a causa, si dice, di un giovane straniero giunto all'isola, che fece innamorare Dahud (la figlia del re e sacerdotessa), che pretendeva un nuovo amante , dalle coste bretoni, per saziare la sua lussuria e la sua sete di sangue, infatti all'alba si trasformava dilaniando il corpo dell'uomo, per poi gettarlo nell'oceano.
    Il Demonio quando venne in possesso delle chiavi delle dighe, aprì le dighe della città permettendo all'Oceano di sommergere l'isola, e quindi, distruggerla; re Gradlon riuscì a salvarsi raggiungendo la costa e portando con sé Dahud, ma durante il tragitto il Dio gli disse di gettare in mare la figlia perché posseduta dal Demonio. Così fece. Condannando la figlia al Demonio


    Nella demonoligia, il demonio citato è Crocell, poichè esso possiede l'anima della splendida Dahut, detta la Candida, Signora delle Ombre e Regina-Strega della perduta città di Ys.

    Invece il re Gradlon era consigliato dal demone Raum.

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    città antiche,
    mer
    Comments: 0 | Views: 59Last Post by: Matrona Malice (5/7/2012, 12:31)
     

       
    view post Posted on 5/6/2012, 21:02 by: Matrona Malice     +1   -1

    fg_653_1566
    Barenton riassume perfettamente Brocèliande.

    Per trovare la fontana, bisogna avventurarsi nel cuore della foresta e a volte perdersi, perché il cammino della ricerca non è rettilineo. Si resta sorpresi che una fontana così semplice abbia attraversato il tempo e i sogni degli uomini, e ci si commuove dinanzi al fervore che suscita ancor oggi.

    E’ intorno alla fontana di Barenton che si svolge il romanzo “Il cavaliere del Leone”, nel quale Chrètien de Troyes racconta la storia di Ivano, nipote di re Artù.

    Giovane cavaliere, Ivano lascia la corte per Brocèliande dove sa che incontrerà l’avventura vicino ad una fontana dagli strani poteri. Nella foresta, incontra l’uomo selvaggio che gli indica la strada di Barenton. Ivano versa sulla pietra un pò di acqua della fontana. Scoppia un tremendo temporale; ritornata la quiete, appare un cavaliere nero che sfida Ivano.

    Quest’ultimo ferisce mortalmente l’avversario e lo insegue fino al castello, dove viene aiutato da Luned, servitrice di Laudine, Dama della Fontana e vedova del cavaliere nero.
    Ivano si innamora di Laudine e la sposa grazie a Luned.
    Dopo il matrimonio, la Dama della Fontana gli concede un anno di libertà, ma Ivano dimentica di tornare in tempo e lei lo scaccia.
    Ivano erra a Brocèliande per mesi e mesi e, per riconquistare la sua sposa, affronta le prove più difficili: fame, solitudine, follia.
    Abituato a servire soltanto il proprio onore, impara a soffrire per gli altri.
    Alla fine del suo errare nella foresta, dove salva un bellissimo leone che gli si affeziona, Ivano riconquista il cuore della sua dama e ridiventa il custode della fontana.


    Per accedere a Barènton, bisogna passare per il borgo di Folle-Pensèe: un’etimologia abbastanza convincente dice che questo nome significa “follia guarita”.

    Questa spiegazione si riferisce ad una scuola di medicina druidica che, insediata a Barènton, avrebbe avuto la specialità di guarire le malattie mentali.
    Un’ipotesi difficile da dimostrare e da escludere. E’ pure vero che i druidi sono stati ottimi medici.
    .

    fonte:http://www.celticworld.it/sh_wiki.php?act=sh_art&iart=653

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    Fata,
    Fontana,
    Ivano
    Comments: 0 | Views: 45Last Post by: Matrona Malice (5/6/2012, 21:02)
     

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