Replying to Kuchisake-onna
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Matrona MalicePosted: 1/4/2016, 11:12
kuchisake-onna-slit-mouth-woman
La kuchisake-onna (口裂け-女? donna dalla bocca spaccata) è, come suggerisce il nome, una donna avente una bocca enorme che, andando da orecchio a orecchio, assomiglia a una spaccatura.

Secondo una leggenda, centinaia di anni fa (alcune versioni dicono nel periodo Heian) viveva una giovane donna, moglie o concubina di un samurai, che sembra fosse molto bella e molto vanitosa e che si dice tradisse il marito. Il samurai, che era estremamente geloso, in un impeto d'ira colpì la donna con la propria katana, aprendole la bocca da orecchio a orecchio e gridando: «Chi dirà che sei bella adesso?!»[2].

Da allora cominciarono a girare voci su una donna che vagava nelle notti di nebbia con il volto coperto da una mascherina (cosa non del tutto insolita in Giappone, dove chi è in preda al raffreddore si copre naso e bocca con queste mascherine per evitare di contagiare chi gli sta intorno) e che, incontrato un passante, lo fermava e gli chiedeva: «Trovi che io sia bella?» («Kirei da to omou?»), per poi ripetere la domanda dopo essersi tolta la mascherina rivelando la sua bocca abnorme[2]. A questo punto la leggenda prende vie diverse e fantasiose: alcune voci dicevano che la kuchisake-onna divorava le sue vittime con la sua enorme bocca, mentre altre meno paurose che, spaventato il passante, cominciava a ridere in modo agghiacciante per poi sparire nel nulla.

In una versione più articolata, invece, qualora la vittima fuggisse inorridita dall'aspetto della kuchisake-onna, veniva inseguita e uccisa con una lama di pugnale sulla soglia della propria casa[2] dopo essere stata sfigurata allo stesso modo in cui lo era stata lei[3]; l'unico modo per non essere inseguiti era rispondere in maniera vaga, confondendo le idee della donna[2]. Se invece si veniva inseguiti, sembra che l'unico espediente per salvarsi fosse quello di gettarle della frutta, di cui era sempre affamata, e di scappare mentre lei mangiava[4].

Nell'estate del 54º anno del periodo Showa (1979) si diffuse in tutto il Giappone una serie di voci incontrollate su una rediviva kuchisake-onna. Sembra infatti che, in quei giorni, una donna con la faccia coperta da una mascherina si aggirasse nei sobborghi bui delle città. Fermato un passante, in genere bambini delle elementari o studenti universitari, gli domandava «Pensi che io sia bella?». Se il malcapitato rispondeva "no", veniva ucciso con le forbici; se rispondeva sì, la donna si toglieva la mascherina chiedendo «E adesso?»: se il ragazzo persisteva nella sua risposta positiva, la donna - sentendosi presa in giro - gli sfregiava il volto in modo che apparisse come il suo; se invece la vittima cambiava risposta e diceva "no" la donna, offesa, lo avrebbe tagliato in due parti uguali.

fonte: wikipedia