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    view post Posted on 7/11/2012, 13:31 by: Matrona Malice     +1   -1
    La parola dulia (dal greco doulia; in latino servitus) è un termine teologico usato in ambito cristiano, in particolare nella Chiesa cattolica e ortodossa, per indicare l'onore reso ad un santo, distinto dal culto di latria riservato a Dio.

    Nella Chiesa latina fonda la distinzione sulla differenza fra il dominio supremo di Dio e quello che gli uomini possono esercitare fra di loro. I teologi cattolici ritengono la differenza non sia di grado ma di essenza, e che fra dulia e latria ci sia la stessa differenza che fra creatura e creatore. Un'ulteriore distinzione viene fatta fra dulia in senso assoluto, l'onore reso alle persone, e dulia in senso relativo, l'onore reso agli oggetti inanimati, come immagini (iconodulia) o reliquie.

    Per quanto riguarda i santi, dulia comprende la venerazione e l'invocazione. Nel primo caso si tratta dell'onore reso al santo, nel secondo è la richiesta di intercessione.

    Edited by Matrona Malice - 3/4/2013, 14:45

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    Invocazione (dulia),
    venerazione (dulia)
    Comments: 0 | Views: 25Last Post by: Matrona Malice (7/11/2012, 13:31)
     

       
    view post Posted on 7/11/2012, 11:58 by: Matrona Malice     +1   -1
    Il culto di latria (dal greco λατρεία, latreía) è il culto di adorazione che si riserva soltanto a Dio
    Nel greco classico il termine indica la condizione di "servo", e quindi, più genericamente il "servizio". È poi usato specificamente per il servizio di Dio.

    La Chiesa cattolica tributa il culto di latria a:

    1. Dio.

    2. Gesù Cristo, Figlio di Dio.

    3. lo Spirito Santo.

    4. il Sacro Cuore di Gesù.

    5. l'Eucaristia.


    La tradizione cristiana specifica il culto di latria in tre atti:

    1. .Sacrificio

    2. .Preghiera

    3. .Adorazione



    Edited by Matrona Malice - 3/4/2013, 14:46

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    Venerazione verso Dio (Latria)
    Comments: 0 | Views: 48Last Post by: Matrona Malice (7/11/2012, 11:58)
     

       
    view post Posted on 7/11/2012, 11:53 by: Matrona Malice     +1   -1
    La venerazione è una forma di omaggio religioso verso una divinità, oppure verso una persona (defunta o, più raramente, vivente) o verso un oggetto sacro (ad esempio una reliquia). Filologicamente, venerare deriva dal verbo latino venerari, che significa offrire reverenza e rispetto. Questa parola deriva dalla stessa radice del nome Venus, la dea dell'amore dell'antico pantheon romano.

    Nel cristianesimo ci sono varie tipologie di venerazione

    1. Latria: è la venerazione di e verso Dio

    2. Dulia: è la venerazione dei santi e profeti e messaggeri del verbo come Angeli o Messia

    3. Iperdulia: è la venerazione speciale rivolta solo alla madonna


    Nell'induismo questa pratica si chiama Arcanam.L'adorazione delle immagini di Dio o di santi e di maestri spirituali sull'altare, attraverso l'offerta (puja) di incenso, fiori, acqua, fuoco, etc. viene praticata sia all'interno dei templi (mandir) che nelle case dei devoti (in particolare dei brahmana) o presso luoghi sacri (sulle rive dei fiumi, etc.). Le murti vengono quotidianamente adornate di fiori, vestite, lavate e profumate, in segno di devozione.



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    reverenza e rispetto,
    Venerazione
    Comments: 0 | Views: 12Last Post by: Matrona Malice (7/11/2012, 11:53)
     

       
    view post Posted on 6/11/2012, 09:18 by: Matrona Malice     +1   -1
    Takbīr arabo: تَكْبِير‎) è il nome dell'espressione Allāhu Akbar (arabo: الله أَكْبَر‎), ovvero: "Dio è il più grande". È un'espressione che, nella religione musulmana, è spesso usata nel richiamo da parte del muezzin per ricordare ai fedeli l'inizio del periodo d'elezione utile ad assolvere l'obbligo della preghiera canonica (salat). L'espressione è impiegata anche prima dell'effettiva esecuzione della salat, oltre che in altre occasioni non religiose in cui si voglia ostentare la propria fede islamica in Dio.

    Dal punto di vista del significato, il takbīr può presentare alcune analogie con l'espressione ebraica Alleluja ("Lodate Dio!"), adottata poi anche dal Cristianesimo.

    Edited by Matrona Malice - 3/4/2013, 14:48

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    Allāhu Akbar,
    islamismo,
    lode,
    Takbīr (Dio è il più grande)
    Comments: 0 | Views: 19Last Post by: Matrona Malice (6/11/2012, 09:18)
     

       
    view post Posted on 6/11/2012, 09:13 by: Matrona Malice     +1   -1
    Amen è una parola ebraica: in ebraico tiberiense si scrive אמן (’Āmēn), in ebraico standard אמן (Amen), in arabo آمين (’Āmīn): è una dichiarazione o affermazione che si trova nell'ebraico biblico e nel Corano. È sempre stata usata nel giudaismo, e da lì è stata adottata nella liturgia cristiana come formula conclusiva per preghiere e inni.

    L'avverbio ebraico אמן ámén significa soprattutto "certamente", "in verità".
    Etimologicamente è connesso con il verbo אמן ámán, che significa (in forma base, cioè qal) "educare".
    Importanti sono però i significati derivati: nel nifal significa "esser certo, sicuro", "esser veritiero, vero", per cui anche "resistere", nella forma di hifil credere.
    Il sostantivo derivato אמת emet significa "ciò che è stabile e fermo", quindi "verità".
    In questo senso appare per esempio nel Nuovo testamento, quando Gesù enuncia principi fondamentali, che introduce con questa parola "amen": "Amen, amen, dico a voi" - con il significato: "In verità vi dico", "Ciò che dico, è vero e certo".

    Nell'Islam è la chiosa della prima sura del Corano detta al-Fatiha ("colei, che apre").
    Nella liturgia cristiana è usata come risposta dell'assemblea alla fine delle preghiere liturgiche: ha il significato di esprimere l'assentimento per ciò che si è detto e per augurio che la preghiera sia esaudita. Il suo significato si lega al concetto di affidamento.
    Può essere tradotta così è, così sia, in verità.

    Edited by Matrona Malice - 3/4/2013, 14:33

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    Amen (cosi sia!),
    chiarezza,
    cristianesimo,
    verità
    Comments: 0 | Views: 33Last Post by: Matrona Malice (6/11/2012, 09:13)
     

       
    view post Posted on 6/11/2012, 09:09 by: Matrona Malice     +1   -1
    Alleluia, Hallelujah o Halleluyah, è la traslitterazione della parola ebraica הַלְּלוּיָהּ (ebraico tradizionale Halləluya, ebraico di Tiberiade Halləlûyāh) che significa "preghiamo/lodiamo (הַלְּלוּ) Yah (יָהּ)".

    Alleluia è composto da Hallelu e Yah. Si traduce letteralmente dall'ebraico "Lodate Yah!", dove Yah è la forma abbreviata di Yahweh

    Per molti cristiani, "Alleluia" è considerata la parola più gioiosa per esprimere lode e acclamare Dio. In molti riti, l'Alleluia, insieme al Gloria, non viene recitato o cantato nel tempo di Quaresima o in altri tempi penitenziali, quando è sostituito da un'acclamazione al Vangelo detta tratto.

    Secondo alcuni[non chiaro] l'esclamazione Alleluia trova un analogo nella religione islamica nell'espressione in arabo Allah akbar (in italiano: Dio è (il più) grande) o nella parola sempre araba Alhamdulillah che significa "La lode ad Allah".

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    Alleluia,
    ebraismo,
    lode
    Comments: 0 | Views: 77Last Post by: Matrona Malice (6/11/2012, 09:09)
     

       
    view post Posted on 6/11/2012, 09:06 by: Matrona Malice     +1   -1
    Maranà tha è un'invocazione aramaica, che significa Vieni, o Signore. Dato che nei manoscritti manca lo spazio fra le due parole, l'espressione può anche essere letta come Maran atha, il cui significato è la constatazione il Signore è venuto. Il suo significato e il suo uso sono controversi.
    L'espressione è utilizzata da San Paolo nella Prima lettera ai Corinzi (16,22) ed è solitamente interpretata come una invocazione della Parusia, analoga a quella in lingua greca erchou kyrie Iesou nell'Apocalisse di Giovanni (22,20). Questa interpretazione è stata utilizzata dai teologi, che sostengono la credenza dei primi cristiani in un imminente arrivo della fine del mondo. La formula, tuttavia, sembra essere stata utilizzata nel contesto della celebrazione eucaristica e perciò poteva indicare simultaneamente sia il gioioso annuncio della reale presenza del Signore sia l'attesa cristiana del suo ritorno (indipendentemente dalla prossimità o meno di questo ritorno)[1].
    Poiché Paolo non traduce in greco l'espressione aramaica, si ritiene[2] che i cristiani di lingua greca la utilizzassero già ritualmente in liturgia, in modo analogo a quanto accadeva alle parole aramaiche amen e alleluia

    Edited by Matrona Malice - 3/4/2013, 14:47

    Tags:
    cristianesimo,
    Maràna tha (Vieni o Signore!)
    Comments: 0 | Views: 21Last Post by: Matrona Malice (6/11/2012, 09:06)
     

       
    view post Posted on 16/10/2012, 19:17 by: Matrona Malice     +1   -1
    CITAZIONE
    Polemos è padre di tutte le cose, di tutte re; e gli uni disvela come dèi e gli altri come uomini, gli uni fa schiavi gli altri liberi

    La dottrina dell’unità dei contrari è forse l’aspetto più originale del pensiero filosofico eracliteo. La legge segreta del mondo risiede nel rapporto di interdipendenza di due concetti opposti (fame-sazietà, pace-guerra, amore-odio ecc...) che, in quanto tali, lottano fra di loro ma, nello stesso tempo, non possono fare a meno l’uno dell’altro, poiché vivono solo l’uno in virtù dell’altro: ciascuno dei due infatti può essere definito solo per opposizione, e niente esisterebbe se allo stesso tempo non esistesse anche il suo opposto. Così, ad esempio, una salita può essere pensata come una discesa da chi vi si trova in cima.
    Tra i contrari si crea una sorta di lotta. In questa dualità, questa guerra fra i contrari (polemos) in superficie, ma armonia in profondità, Eraclito vide quello che lui definiva il logos indiviso, ossia la legge universale della Natura.

    Secondo la mitologia greca, Polemos (Πόλεμος), era il demone della guerra - e probabilmente della guerra civile - , padre di Alalà, personificazione del grido di battaglia. Faceva parte del gruppo di entità guerresche che infestavano i campi di battaglia, tra le quali, oltre alla figlia Alala, c'erano il dio della guerra Ares, le Makhai, gli Hysminai, le Androctasie, Enio, Eris e le Chere.
    Secondo alcuni studiosi, Polemos non sarebbe un'entità a se stante, ma si tratterebbe di uno degli epiteti di Ares.

    Edited by Matrona Malice - 3/4/2013, 14:33

    Tags:
    Polemos (unità dei contrari)
    Comments: 0 | Views: 36Last Post by: Matrona Malice (16/10/2012, 19:17)
     

       
    view post Posted on 16/10/2012, 18:33 by: Matrona Malice     +1   -1
    Physis (Φύσις) è un termine greco che significa letteralmente "natura", impiegato dai filosofi presocratici.

    Il termine italiano “natura” designa l'insieme delle cose e degli esseri esistenti nell'universo, e deriva dalla radice latina gna (in greco gen), che significa "generazione", da cui il verbo latino nasci, "nascere". Analogamente, la parola greca physis appartiene alla radice phyo (φύω), "genero", "cresco": il termine physis indica dunque la totalità delle cose che esistono, che nascono, che vivono, che muoiono. Physis, in questo significato, è il mondo della vita sulla nostra Terra, che si offre al nostro sguardo, oggetto della nostra esperienza quotidiana, e di cui noi siamo parte.
    La physis va intesa come il divenire del mondo.

    Nella physis indagata da Talete esistono infinite varietà di cose le quali, tuttavia, per essere organiche e costituire, nella loro somma, il Tutto, devono avere un'identità comune: il principio d'identità racchiuso nella diversità delle forme di ogni cosa è l' arché.




    Edited by Matrona Malice - 3/4/2013, 14:35

    Tags:
    matrice,
    Physis (natura)
    Comments: 0 | Views: 258Last Post by: Matrona Malice (16/10/2012, 18:33)
     

       
    view post Posted on 16/10/2012, 18:15 by: Matrona Malice     +1   -1
    Epistème (dal greco επιστήμη: epi- "su" e histamai "stare", "porre", "stabilire") è un termine che indica la conoscenza certa e incontrovertibile delle cause e degli effetti del divenire, ovvero quel sapere che si stabilisce su fondamenta certe, al di sopra di ogni possibilità di dubbio attorno alle ragioni degli accadimenti.

    Il termine episteme viene spesso tradotto semplicemente come "scienza" o "conoscenza" ed in epoca moderna con il termine epistemologia viene inteso lo studio storico e metodologico della scienza sperimentale e delle sue correnti.

    Verità innegabile da nessuna divinità o credo.

    Edited by Matrona Malice - 3/4/2013, 14:36

    Tags:
    Episteme (conoscenza innegabile),
    verità
    Comments: 0 | Views: 110Last Post by: Matrona Malice (16/10/2012, 18:15)
     

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