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Un grimorio assai noto è il cosiddetto Grimorio di Papa Onorio, attribuito al papa Onorio III.
Se è risaputo che moltissimi chierici e persino vescovi e papi praticarono la magia, spesso confusa con le pratiche religiose più superstiziose (ad esempio la leggenda medievale attribuisce a papa Silvestro pratiche di stregoneria), il grimorio di papa Onorio è in realtà un falso moderno.
Il materiale sarebbe infatti del 1500, ma pubblicato solo nel 1629, in latino. Fu il più aspramente combattuto dalla Chiesa in parte per i sacrifici di sangue che consigliava, in parte perché mescolava elementi cristiani ad elementi di magia nera, connubio ritenuto particolarmente pericoloso e blasfemo.
L'intestazione dà al Grimorio la forma di una bolla papale, emessa da Onorio III il Grande, che cominciò il suo pontificato nel 1216, succedendo a Innocenzo III. In realtà quel papa non fu affatto dedito alla magia; semmai è ricordato come un pontefice piuttosto debole, incapace di lottare contro l'impero; è invece probabile che si riferisca ad Onorio II, l'antipapa, che fu nominato nel 1061.
Dopo le solite indicazioni per la preparazione dell'evocatore, cioè digiuno, applicazione costante, preparazione del luogo, ecc., si è pronti per la Grande Invocazione agli spiriti. La differenza di questo Grimorio rispetto ai precedenti è che gli spiriti evocati non sono genericamente demoni che nulla hanno a che vedere col Lucifero del Vangelo, ma specificamente gli angeli ribelli al volere di Dio, nonché è previsto l'uso dei salmi, di parti dei Vangeli e di invocazioni a Cristo ed alla Madonna usate per chiamare i diavoli. La Chiesa dell'epoca deve aver trovato la cosa blasfema in modo ripugnante e si è preoccupata di distruggere più copie possibile dei manoscritti dell'opera. Il testo più antico tra gli originali sopravvissuti è datato 1670.