Uranografia

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Matrona Malice
view post Posted on 29/8/2011, 22:30     +1   -1




Il cielo è stato suddiviso dalla Unione Astronomica Internazionale (IAU) in 88 aree, corrispondenti a 88 Costellazioni.
Esse sono diseguali in estensione e numero di stelle e relativa brillanza di quest'ultime.
Questa suddivisione è antica come la storia dell'uomo e la maggior parte delle zone accettate oggi, la dobbiamo a gli astronomi greci.
Essi raggrupparono idealmente le stelle del cielo cercando di riconoscervi creature terrestri o mitiche, poichè in quell'epoca Scienza e Religione erano strettamente collegate.

Questa suddisione, se si avesse utilizzato il sistema degli antichi egizi o dei cinesi, ora sarebbe totalmente diversa, e non avrebbe influenzato solo gli appassionati di astronomia, ma anche tutta la sfera dell'occulto e delle scienze e delle religioni.. insomma tutta la nostra Conoscenza sarebbe stravolta.

In ogni caso va aClaudio Tolomeo, l'astronomo greco di Alessandria vissuto nel secolo dopo Cristo, il merito di averci tramandato un catalogo di 48 costellazioni nel famoso libro"L'Almagesto" pubblicato nel 150 d.c.
Oggi dopo le dispute avvenute nei secoli, le costellazioni accettate sono 88, incluse le 12 dello Zodiaco.

La brillanza, e non brilantezza, cioè il grado di luminosità percepito dalla Terra.

Costellazioni:

    1. Andromeda

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    La Galassia di Andromeda (nota talvolta anche con il vecchio nome Grande Nebulosa di Andromeda o con le sigle di catalogo M 31 e NGC 224), è una galassia spirale gigante facente parte del Gruppo Locale, assieme alla Via Lattea; si trova a circa 2,5 milioni di anni luce dalla Terra, in direzione della costellazione boreale di Andromeda, da cui prende il nome. Si tratta della galassia spirale di grandi dimensioni più vicina alla nostra Galassia; è visibile anche ad occhio nudo e si tratta dell'oggetto più lontano visibile da occhi umani senza l'ausilio di strumenti di osservazione.

    La Galassia di Andromeda è la più grande del Gruppo Locale, un piccolo gruppo di galassie formato dalla Via Lattea, Andromeda e dalla Galassia del Triangolo, più circa cinquanta altre galassie minori, molte delle quali satelliti delle principali. Sebbene sia la più estesa, sembra che non sia la più massiccia, poiché alcuni studi suggeriscono che la Via Lattea contenga più materia oscura e potrebbe così essere quella con la massa più grande del gruppo.

    Secondo gli studi pubblicati negli anni duemila, derivati dalle osservazioni del Telescopio Spaziale Spitzer, la Galassia di Andromeda conterrebbe circa mille miliardi di stelle, un numero molto superiore rispetto a quello della nostra Galassia; sulla massa e sul numero di stelle ci sono tuttavia opinioni discordanti: alcuni studi indicano un valore di massa per la Via Lattea pari all'80% di quello di Andromeda, mentre secondo altri studi le due galassie avrebbero delle dimensioni simili fra loro.

    Con una magnitudine apparente pari a 4,4, la Galassia di Andromeda è uno degli oggetti di Messier più luminosi.
    La Galassia di Andromeda si individua con estrema facilità: una volta individuata la costellazione di appartenenza e in particolare la stella Mirach (β Andromedae), si prosegue in direzione nordovest seguendo l'allineamento delle stelle μ Andromedae e ν Andromedae, in direzione NE/SW, fra Perseo e Pegaso, per arrivare a identificare una macchia a forma di fuso, allungato in senso nordest-sudovest; è possibile notarlo anche ad occhio nudo se il cielo è in condizione ottimali e senza inquinamento luminoso. Un binocolo 8x30 o 10x50 non mostra molti più dettagli, ma consente di individuare la satellite M32; un telescopio da 120-250mm di apertura consente di notare che la regione centrale è più luminosa, anche se non notevolmente rispetto al resto del fuso, il quale degrada dolcemente verso il fondo cielo specialmente ai lati nordest e sudovest. Ingrandimenti eccessivi non consentono di avere una visione di insieme.

    La Galassia di Andromeda può essere osservata da entrambi gli emisferi terrestri, sebbene la sua declinazione settentrionale favorisca notevolmente gli osservatori dell'emisfero nord; dalle regioni boreali si presenta estremamente alta nel cielo nelle notti d'autunno, mostrandosi persino circumpolare dalle regioni più settentrionali e della fascia temperata medio-alta, come l'Europa centro-settentrionale e il Canada, mentre dall'emisfero australe resta sempre molto bassa, ad eccezione delle aree prossime all'equatore. È comunque visibile da buona parte delle aree abitate della Terra. Il periodo migliore per la sua osservazione nel cielo serale è quello compreso fra settembre e marzo; nell'emisfero boreale è uno degli oggetti più caratteristici dei cieli autunnali.


    2. Antlia La macchina Pneumatica

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    La Macchina Pneumatica (in latino Antlia, abbreviato in Ant) è una delle 88 costellazioni moderne. Si tratta di una costellazione minore dell'emisfero meridionale che fu definita nel XVIII secolo.

    La Macchina Pneumatica è una costellazione molto piccola e oscura, una delle più dimenticate; non contiene stelle brillanti: la più luminosa, o la meno debole, è α Antliae, una stella di magnitudine apparente 4,25 e tipo spettrale K4 III. La sua individuazione è fortemente penalizzata anche a causa del suo relativo isolamento da stelle appariscenti; la si può reperire a nord delle Vele e a sudest della Bussola, anch'essa scarsamente luminosa ma più appariscente e più facile da individuare. La parte più sudoccidentale giace sul bordo più esterno della Via Lattea, ma non vi sono campi stellari di rilievo.

    Il periodo più propizio per la sua osservazione nel cielo serale ricade nei mesi compresi fra febbraio e giugno; dall'emisfero boreale il suo riconoscimento è in genere molto difficile anche a causa della scarsa altezza sull'orizzonte che questa costellazione può raggiungere; dall'emisfero australe è visibile per più tempo, ma le difficoltà di individuazione permangono.


    3. Apus

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    L'Uccello del Paradiso (in latino Apus, abbreviato in Aps) è una debole costellazione vicina al polo sud celeste. Viene ufficialmente menzionata per la prima volta nell'Uranometria di Johann Bayer, ma si ipotizza che fosse in uso già in precedenza presso i marinai.

    Si tratta di una piccola costellazione relativamente poco luminosa, situata sul bordo della parte più meridionale della Via Lattea del sud; le sue stelle principali risaltano soprattutto perché sono relativamente isolate e vicine fra loro rispetto alle stelle luminose vicine. La sua visibilità è limitata alle regioni dell'emisfero australe terrestre, più una ristretta fascia poco a nord dell'equatore.

    L'Uccello del Paradiso è una delle dodici costellazioni create da Petrus Plancius in seguito alle osservazioni compiute da Pieter Dirkszoon Keyser e Frederick de Houtman e fece la sua prima comparsa in un globo celeste di 35 cm di diametro realizzato nel 1597 (o 1598) ad Amsterdam da Plancius e Jodocus Hondius. Plancius chiamò la costellazione Paradysvogel Apis Indica; il primo termine significa «uccello del paradiso» in olandese, ma le altre due parole, latine, significano «ape indiana»; «apis» («ape» in latino) è probabilmente una svista per «avis» o «uccello».[1] Questa confusione sembra aver portato ad un cambio di nome per due costellazioni: «Avis Indica», trasformato in «Apus», e «Apis», l'ape, divenuta in seguito «Musca», la mosca.


    4. Aquarius

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    L'Aquario (in latino Aquarius, in italiano scritto anche Acquario) è una costellazione dello zodiaco, una delle più antiche conosciute; si trova fra il Capricorno a sud-ovest e i Pesci a nord-est.

    L'Aquario è una costellazione di grandi dimensioni, attraversata dal Sole da fine febbraio a metà marzo; è formata da un vasto insieme di stelle poco luminose, specialmente nella parte orientale, caratteristica che avrebbe suggerito l'idea di un'autentica "cascata" di stelline, che in effetti rappresentano l'acqua che scende a fiotti da un'urna. La parte più settentrionale della costellazione giace sull'equatore celeste, mentre gran parte di essa si trova nell'emisfero australe; nonostante ciò, è osservabile con facilità da quasi tutte le aree popolate della Terra. Nell'emisfero nord è una figura tipica dei cieli autunnali, mentre a sud dell'equatore la sua presenza nel cielo dopo il tramonto indica l'avvicinarsi della stagione estiva.

    L'Aquario contiene stelle relativamente poco luminose nonostante la sua estensione, le più brillanti delle quali sono dislocate nella parte nordoccidentale; la parte sudorientale viene a trovarsi al centro di una regione di cielo povera di stelle appariscenti, così dalle aree urbane appare come una zona di cielo "vuota". Sotto un cielo buio sono invece osservabili fino a un centinaio di stelle deboli, per lo più di quinta grandezza, molte delle quali disposte a concatenazioni non rettilinee di tre.

    Dall'Aquario si originano due sciami meteorici: le Eta Aquaridi (4 maggio) e le Delta Aquaridi (28 giugno), entrambi composti da circa 20 meteore all'ora.


    5. Aquila L'Aquila

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    L'Aquila è una delle 48 costellazioni elencate da Tolomeo, ed è oggi parte delle 88 costellazioni riconosciute dall'UAI. Si trova a cavallo dell'equatore celeste ed è ben visibile nei mesi dell'estate boreale.

    La costellazione dell'Aquila è facile da individuare, grazie alla presenza della brillante stella Altair, che costituisce il vertice meridionale del noto asterismo del Triangolo Estivo. La caratteristica più notevole della costellazione è in realtà un altro asterismo formato dalla stessa Altair, più le stelle β Aquilae (Alshain) e γ Aquilae (Tarazed), poste rispettivamente a sud e a nord di questa, che secondo un'antica tradizione persiana veniva chiamato "L'equilibrio". La Via Lattea corre lungo il lato occidentale della costellazione, comprendendo anche parte della striscia scura nota come Fenditura del Cigno, che in questo tratto è conosciuta come Fenditura dell'Aquila.

    Nonostante la costellazione sia attraversata dalla Via Lattea, le stelle di fondo visibili ad occhio nudo o con piccoli binocoli sono poco numerose; ciò è dovuto alla presenza di grandi quantità di gas e polveri interstellari che bloccano la luce delle stelle retrostanti. Questi banchi di nubi oscure sono posti a una distanza media di 200-300 parsec (650-980 anni luce) dal sistema solare e costituiscono la sopra citata Fenditura dell'Aquila.

    La costellazione, essendo a cavallo dell'equatore celeste, è ben osservabile da entrambi gli emisferi, durante i mesi compresi fra giugno e novembre; nell'emisfero nord è una delle figure caratteristiche del cielo estivo, mentre la sua levata a est nel cielo serale nell'emisfero sud preannuncia l'arrivo dei mesi invernali.


    6. Ara l'Altare

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    L'Altare (in latino Ara; l'abbreviazione standard coincide con il nome stesso) è una piccola ma relativamente appariscente costellazione dell'emisfero sud. Non è visibile da quasi tutta l'Europa, mentre le sue stelle principali sono tutte visibili a sud dei 30°N; nonostante non abbia stelle particolarmente luminose, è individuabile con estrema facilità proprio a sud della coda dello Scorpione.

    L'Altare è una costellazione caratteristica dei cieli del sud; gran parte di essa giace sulla Via Lattea, in un campo molto brillante; la scia luminosa ne attraversa il lato nordoccidentale, ma il chiarore diffuso è visibile in una notte buia anche su quasi tutta la costellazione. Di conseguenza sono presenti ricchi campi stellari e associazioni di stelle.

    La costellazione si presenta come una sorta di farfalla a sud della coda dello Scorpione; le sue stelle principali sono di terza magnitudine. La stella più brillante della costellazione, β Arae, presenta una magnitudine apparente da Terra pari a 2,84. La γ Arae è una stella doppia.

    La costellazione diventa ben visibile per un osservatore posto a sud del venticinquesimo parallelo nord. Si individua con facilità, a sud dello Scorpione, per via di una concatenazione di stelle di terza magnitudine, disposte in senso nord-sud. Due di queste stelle formano un coppia apparente molto larga e ben osservabile ad occhio nudo, dai colori contrastanti: si tratta delle β Arae e γ Arae.

    A causa della precessione degli equinozi, la costellazione era ben visibile dalle latitudini mediterranee all'epoca dei Romani e soprattutto dei Greci; fu infatti elencata da Tolomeo.


    7. Aries L'Ariete

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    L'Ariete (in latino Aries, simbolo: ♈) è una delle costellazioni dello zodiaco; si trova tra i Pesci ad ovest e il Toro ad est ed è una figura caratteristica dei cieli autunnali boreali.

    Si tratta di una costellazione di dimensioni relativamente contenute: occupa infatti 441 gradi quadrati di volta celeste, ossia poco più della metà del vicino Toro. Le sue stelle sono tuttavia abbastanza appariscenti, in particolare Hamal (α Arietis) e Sheratan (β), entrambe di seconda magnitudine; altre stelle importanti sono Mesarthim (γ1) e Botein (δ). L'Ariete si individua con facilità poco ad ovest delle Pleiadi e a nord della grande costellazione della Balena. Nella parte nordorientale dell'Ariete nei secoli passati era stata creata una piccola costellazione della Mosca Boreale, caduta poi in disuso e definitivamente soppressa nel 1930.

    La costellazione diventa visibile nel cielo serale alla fine dell'estate boreale (settembre) e resta visibile per tutto l'autunno e l'inverno, fino al mese di marzo; dall'emisfero australe invece la sua visibilità è più limitata, anche a causa dell'incremento delle ore di luce nei mesi compresi fra ottobre e dicembre, ossia in quei mesi di massima visibilità nel cielo serale.


    8. Auriga Il cocchiere

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    L'Auriga è una costellazione settentrionale. È una delle 48 costellazioni elencate da Tolomeo, ed è anche una delle 88 costellazioni moderne. La sua stella più brillante è Capella (α Aurigae), che è associata con la mitologica Amaltea. Le tre stelle Epsilon, Zeta e Eta Aurigae sono chiamate «i capretti».

    La costellazione dell'Auriga è caratteristica dei mesi dell'inverno boreale; è facile da individuare, grazie alla sua forma a pentagono, con l'angolo nord-occidentale formato dalla brillante stella Capella, la sesta stella più brillante del cielo, di colore giallo molto ben evidente; il resto della figura è delineata da stelle di seconda magnitudine, a cui se ne aggiungono diverse di terza e quarta sparse per la costellazione. La parte centrale dell'Auriga è inoltre attraversata da un ricco campo della Via Lattea ed abbonda di stelle deboli di fondo, ben visibili ad occhio nudo nelle notti più limpide; si trovano inoltre diversi oggetti celesti appartenenti alla nostra Galassia, come brillanti ammassi di stelle e nebulose.

    La parte più settentrionale si presenta quasi circumpolare alle latitudini medie boreali, mentre la parte meridionale è comunque visibile a lungo. Dall'emisfero australe, al contrario, la parte settentrionale si presenta invisibile alle medie latitudini temperate, mentre il resto appare comunque molto basso; dalla fascia tropicale australe la visibilità è nettamente migliore. Il periodo più propizio per la sua osservazione ricade nei mesi dell'inverno boreale, a partire da novembre fino ad aprile-maggio; Capella in particolare si trova nella parte settentrionale della costellazione e dalla fascia media temperata boreale è già visibile nel cielo della sera fin dalle notti di agosto, mentre resta visibile al tramonto anche nelle sere di inizio giugno.


    9. Bootes Il Pastore

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    Boote (in latino Boötes o Βοώτης in greco) è una delle 48 costellazioni elencate da Tolomeo, e anche una delle 88 costellazioni moderne. Nei suoi confini si trova la quarta stella più luminosa del cielo, Arturo (Arcturus).

    Il Boote è una grande costellazione dell'emisfero boreale, estesa particolarmente in declinazione; individuarla in cielo è estremamente facile, grazie alle tre stelle della coda del Grande Carro: proseguendo infatti la curvatura suggerita dal timone verso sud, si arriva a individuare una stella di colore marcatamente arancione, una fra le più luminose del cielo. Questa stella è Arturo, la α Bootis; Arturo funge da base di un grande asterismo a forma di "Y", dove tutte le sue stelle ad eccezione di quella del vertice nordorientale fanno parte della costellazione del Boote. Un altro nome identificativo per la costellazione è "l'aquilone".

    La figura del Boote è dominante e caratteristica dei cieli primaverili ed estivi, in cui si presenta alta sull'orizzonte e quasi allo zenit dalle regioni temperate inferiori dell'emisfero boreale; dall'emisfero australe la sua visibilità risulta penalizzata, ma Arturo, trovandosi a una declinazione di +19°, è ben osservabile senza difficoltà da tutte le aree popolate della Terra.

    Lo sciame meteorico delle Quadrantidi, che ha origine da questa costellazione, è così chiamato in onore della costellazione defunta Quadrans Muralis (che è adesso una parte del Boote); si tratta dello sciame più ricco dell'anno, che ha il suo culmine nelle ore prima dell'alba del 2 e 3 gennaio.


    10. Caelum Il Bulino

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    Il Bulino (in latino Caelum) è una costellazione meridionale minore, introdotta da Nicolas Louis de Lacaille. Rappresenta due bulini da scultore incrociati.

    Il Bulino è una costellazione piccola e decisamente oscura, stretta fra le più appariscenti costellazioni di Eridano ad ovest e della Colomba ad est; è completamente priva di oggetti brillanti: la sua stella più luminosa è infatti solo di quarta magnitudine. Per individuarne le poche stelle visibili ad occhio nudo, è possibile partire dalla costellazione della Colomba e dirigersi verso ovest di alcuni gradi. Possiede solo sei stelle più luminose della magnitudine 6,0.

    Il periodo più propizio per la sua osservazione nel cielo serale ricade nei mesi compresi fra ottobre e febbraio, coincidenti con l'autunno boreale; occupa una piccola parte di quella vasta regione di cielo che dalle città boreali appare completamente priva di stelle nelle sere d'autunno verso sud. Dall'emisfero australe è maggiormente visibile, poiché la sua declinazione e moderatamente australe, ma resta comunque di difficile reperimento.


    11. Camelopardalis La Giraffa

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    La Giraffa (in latino Camelopardalis) è una grande ma debole costellazione dell'emisfero nord. È stata registrata per la prima volta da Jakob Bartsch, genero di Keplero, nel 1624, ma è stata probabilmente inventata in precedenza da Petrus Plancius. È una delle 88 costellazioni moderne.

    La costellazione occupa una regione buia e dimenticata (almeno dagli astrofili) del cielo boreale; in questa regione sono presenti solo alcune stelle di quarta e di quinta magnitudine, pertanto dalle aree urbane, dove la magnitudine limite è inferiore, l'area di cielo occupata dalla Giraffa appare come un grande spazio vuoto privo di stelle, uno dei più estesi dell'intera volta celeste. A ciò si aggiunge la presenza di molte nubi oscure che mascherano la scia luminosa della Via Lattea, che avrebbe dovuto lambire la parte meridionale della costellazione. Le stelle più luminose della Giraffa sono solo di quarta magnitudine e si trovano tutte sull'estremità meridionale, a contatto con la Via Lattea; le altre regioni sono occupate solo da stelle di quinta grandezza e più deboli.

    A ulteriore testimonianza della scarsa attenzione dimostrata da popoli e studiosi per questa regione di cielo, nessuna delle stelle della costellazione porta un nome proprio e solo tre riportano la nomenclatura di Bayer.

    La Giraffa si presenta circumpolare per intero fino alle latitudini medio-basse boreali, mentre la parte più settentrionale arriva fino a pochi gradi dal polo nord celeste; dall'emisfero australe è invece non osservabile per gran parte delle sue latitudini.


    12. Cancer Il Cancro

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    Il Cancro (in latino Cancer, "granchio", abbreviato in Cnc) è una delle dodici costellazioni dello zodiaco. Il Cancro, nonostante sia una costellazione di dimensioni medie, è poco luminoso, ed effettivamente non assomiglia ad un granchio. Si trova tra i Gemelli ad ovest ed il Leone ad est. A nord si trova la Lince, a sud il Cane Minore e l'Idra.

    La costellazione del Cancro non contiene stelle particolarmente luminose, benché le sue dimensioni siano paragonabili a quelle dei Gemelli: la sua stella più luminosa, la β Cancri, è di magnitudine 3,5, dunque appena apprezzabile da una grande area urbana; nonostante ciò il Cancro si individua facilmente, grazie proprio alle costellazioni adiacenti dei Gemelli e del Leone, che appaiono molto luminose. In un cielo buio si osserva con facilità una grossa macchia chiara e nebbiosa, un ammasso aperto tra i più luminosi del cielo, noto come Presepe. Altre stelle sono Acubens (α) di magnitudine 4,3, e le Asellis (gli asini), Asellus Borealis (γ) con mag. 4,7 e Asellus Australis (δ) con mag. 3,9. Queste ultime due rappresentano i due asini che Dioniso e Sileno cavalcarono in battaglia.

    Il Cancro sta tutto nell'emisfero boreale, pertanto è ben osservabile dalle regioni poste a nord dell'equatore; il periodo indicato per la sua osservazione nel cielo serale va da dicembre fino a maggio. Dall'emisfero australe è osservabile per un periodo più limitato, poiché si presenta, specialmente nelle regioni temperate, relativamente basso; oltre il circolo polare antartico non è più osservabile, mentre a nord del 60°N diventa circumpolare.

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    13. Canes Venatici Il cane da caccia

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    I Cani da Caccia (in latino Canes Venatici, abbreviato CVn; nota talvolta anche come I Levrieri) sono una piccola costellazione dell'emisfero nord; l'astronomo polacco Johannes Hevelius formò questa costellazione nel 1687 con stelle che precedentemente erano state considerate facenti parte dell'Orsa Maggiore.

    I Cani da Caccia sono due cani che il Boote tiene al guinzaglio e che tentano di attaccare alle zampe l'Orsa Maggiore. Il cane più meridionale è rappresentato dalle due stelle più brillanti della costellazione, Alfa e Beta dei Cani da Caccia.

    La costellazione si individua con facilità, trovandosi poco a sud della coda dell'Orsa Maggiore (il "timone" del Grande Carro); contiene alcune stelle di quarta magnitudine, ma per il resto è molto debole e la sua estensione è piuttosto ridotta. Nella sua direzione sono però osservabili molte galassie brillanti e ben note.

    Dall'emisfero boreale si presenta circumpolare fino alle latitudini temperate medie; il periodo migliore per la sua osservazione nel cielo serale va però da gennaio a settembre, con un massimo nei mesi primaverili, quando raggiunge il culmine nelle ore dopo il tramonto. Dall'emisfero sud è ben visibile solo alle latitudini tropicali e, in parte, da quelle temperate più basse; la sua osservazione è però limitata ai soli mesi autunnali australi (da marzo a giugno).

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    14. Canis MajorIl Cane Maggiore

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    Il Cane Maggiore (in latino Canis Major) è una delle 48 costellazioni elencate da Tolomeo, ed è anche una delle 88 costellazioni moderne.
    Secondo il mito rappresenta uno dei cani che seguono il cacciatore Orione (il quale ha una costellazione a lui dedicata, Orione), assieme al Cane Minore.

    Il Cane Maggiore contiene due stelle da primato: Sirio, la più brillante del cielo notturno, che fa anche parte del Triangolo Invernale e VY Canis Majoris la più grande finora conosciuta.


    Il Cane Maggiore è visibile nel cielo serale nei mesi compresi fra dicembre e aprile, coincidenti nell'emisfero boreale al periodo dell'inverno e della primavera; pur non essendo una costellazione molto estesa (ricopre solo 380 gradi quadrati di volta celeste), la sua individuazione in cielo è abbastanza semplice, grazie alla presenza della brillante stella Sirio, che rappresenta il naso (o la bocca) del cane. Per individuare Sirio, qualora la sua elevata luminosità non fosse sufficiente, si può sfruttare un asterismo molto noto e immediatamente riconoscibile: la Cintura di Orione.

    Prolungando verso sud-est la linea ideale che unisce le tre stelle della cintura si incontra Sirio; la stella è inoltre riconoscibile perché costituisce il vertice meridionale di un altro grande asterismo, noto nell'emisfero boreale col nome di Triangolo invernale, formato, oltre a Sirio, dalle brillanti stelle Procione (α Canis Minoris) e Betelgeuse, la rossa α Orionis. Il resto della costellazione si estende a sud di Sirio, seguendo parallelamente la linea della Via Lattea australe, fino agli oltre 30° di declinazione sud. La parte meridionale della costellazione contiene dei campi stellari particolarmente ricchi, ben visibili in parte anche ad occhio nudo.


    15. Canis Minor Il Cane Minore

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    Il Cane Minore (in latino Canis Minor) è una delle 48 costellazioni elencate da Tolomeo, ed è anche una delle 88 costellazioni moderne. Rappresenta uno dei cani che seguono Orione, il cacciatore.

    Il Cane Minore è una piccola costellazione dell'emisfero boreale che consiste principalmente di due stelle, Procione (α Canis Minoris) e Gomeisa (β Canis Minoris). Procione è una delle stelle più vicine al sistema solare e con la sua magnitudine apparente pari a 0,38, è l'ottava stella più luminosa del cielo notturno e costituisce il vertice nordorientale dell'asterismo del Triangolo Invernale; ciò rende la costellazione, nonostante le sue piccole dimensioni, immediatamente individuabile anche dalle aree urbane più popolate. Procione significa letteralmente "prima del cane" in Greco, perché nell'emisfero boreale sorge prima della Stella del Cane, Sirio (che fa parte del Cane Maggiore).

    Il periodo più propizio per la sua osservazione nel cielo serale ricade nei mesi compresi fra dicembre e maggio; la sua posizione praticamente equatoriale fa sì che essa sia osservabile senza particolari preferenze da tutte le aree popolate della Terra. La stella Procione in particolare resta invisibile solo in quella ristretta fascia racchiusa entro 6° dal polo sud, mentre per presentarsi circumpolare nell'emisfero nord occorre trovarsi a latitudini totalmente polari.


    16. Capricornus Il Capricorno

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    Il Capricorno (in latino Capricornus) è una costellazione dello zodiaco; si trova nell'emisfero australe, fra il Sagittario ad ovest e l'Aquario a nord e ad est. Viene attraversata dal Sole fra fine gennaio e metà febbraio.

    Questa costellazione è la più piccola fra quelle dello zodiaco, nonché una delle più deboli dopo i Pesci e il Cancro; tuttavia, le sue stelle più brillanti si dispongono a formare un triangolo facile da riconoscere, ad est del Sagittario, i cui vertici sono Algedi (α Capricorni) a nordovest, Deneb Algedi (δ Capricorni) a nordest e ω Capricorni a sud. Il Capricorno possiede inoltre un buon numero di stelle di quarta grandezza concatenate e relativamente vicine fra loro, che ne facilitano l'individuazione anche in cieli non troppo bui.

    Il periodo più propizio per la sua osservazione nel cielo serale va dalla metà dell'estate fino alla metà dell'autunno, dall'emisfero boreale, mentre da quello australe, dove per altro la costellazione si trova, è ben osservabile durante buona parte dell'anno, ad eccezione dell'estate australe. L'altezza sull'orizzonte è modesta dall'emisfero nord, sebbene sia comunque ben osservabile da gran parte dell'Europa.


    17. Carina La Carena

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    La Carena (in latino Carina) è una costellazione meridionale, che faceva parte dell'antica costellazione della Nave Argo; si trova sul bordo meridionale della Via Lattea australe ed è una figura dominante dei cieli del sud.

    La Carena è una costellazione di medie dimensioni, al di sotto dell'orizzonte nelle regioni temperate boreali; si tratta infatti di una tipica costellazione australe: può essere osservata per intero solo a partire dal quindicesimo parallelo nord. È facilmente individuabile grazie alla brillantissima stella Canopo, una ipergigante gialla seconda in luminosità solo a Sirio. Canopo si trova all'estremità occidentale della costellazione, ed è anche la sua stella più settentrionale, tra quelle visibili ad occhio nudo; ad est le stelle ε Carinae e ι Carinae sono immerse nella Via Lattea. Nell'estremità orientale, spicca la stella θ Carinae, circondata da un folto gruppetto di stelline, e la luminosa Miaplacidus, la stella β della costellazione. La Carena è una costellazione estremamente interessante. La sua parte nordorientale giace sulla Via Lattea in un suo campo particolarmente intenso, ricco di stelle e di oggetti di ogni genere. Le stelle ε e ι Carinae formano, con le più settentrionali δ e κ Velorum, un asterismo noto come Falsa Croce, perché spesso confuso con la vera Croce del Sud.

    Il periodo più propizio per la sua osservazione nel cielo serale ricade nei mesi compresi fra gennaio e maggio ed è limitata quasi esclusivamente alle latitudini australi, ad eccezione della ristretta fascia boreale compresa fra l'equatore e il Tropico del Cancro; la parte più settentrionale, con Canopo, è visibile anche alle latitudini mediterranee meridionali, mentre la parte immersa nella Via Lattea può essere osservata solo in prossimità delle zone tropicali.


    18. Cassiopea

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    Cassiopea (in latino Cassiopeia) è una costellazione settentrionale, raffigurante Cassiopea, la leggendaria regina di Etiopia. È una delle 88 costellazioni moderne, ed era anche una delle 48 costellazioni elencate da Tolomeo.

    Se osservassimo il Sole da Alfa Centauri, la stella più vicina, esso apparirebbe in Cassiopea.


    Cassiopea è una delle costellazioni più caratteristiche e più riconoscibili del cielo settentrionale. Poiché è molto vicina al polo nord celeste, rimane visibile nel cielo per tutta la notte in tutta la fascia temperata dell'emisfero boreale (una tale costellazione viene detta circumpolare); nell'emisfero australe è visibile solo dalle zone tropicali. Rispetto al polo nord celeste, si trova opposta al Grande Carro: nell'emisfero boreale, quando Cassiopea è alta nel cielo, il Grande Carro è basso sull'orizzonte. La costellazione ha un'estensione di 598 gradi quadrati ed è facilmente riconoscibile per la sua forma a W o a M, a seconda delle stagioni, essa si incastra fra Cefeo e Andromeda quasi in piena Via Lattea e perciò molto ricca di stelle.

    Cassiopea è spesso usata come indicatore del tempo siderale: la stella più brillante in cima alla W, β Cassiopeiae, chiamata Caph, si trova quasi perfettamente a zero ore di Ascensione Retta, e quindi una linea tracciata tra la Polare e β Cas passerà vicino all'equinozio di primavera. L'angolo orario di questa linea è uguale al tempo siderale. Quindi, quando β Cas si trova sul meridiano direttamente sopra il polo il tempo siderale è zero, quando è sul meridiano opposto il tempo siderale segna 12 ore, eccetera.


    19. Centaurus Il Centauro

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    Il Centauro (in latino Centaurus, abbreviato in Cen) è una delle 88 costellazioni moderne; faceva già parte dell'elenco di 48 costellazioni redatto da Tolomeo. Si tratta di una delle costellazioni più estese del cielo, ed è visibile per intero dall'emisfero sud o alle basse latitudini settentrionali.

    In tempi storici questa costellazione era visibile per intero anche dalle latitudini temperate medie, al punto che era perfettamente nota sia ai Greci che ai Romani; a causa della precessione degli equinozi, questa parte di cielo ha assunto declinazioni sempre più meridionali, al punto che oggi, dalle regioni in cui era una volta visibile può essere osservata soltanto parzialmente.

    Il Centauro è un'importante costellazione australe, di notevole estensione e particolarmente luminosa e ricca, grazie alla presenza di alcune fra le stelle più luminose dell'Associazione Scorpius-Centaurus, l'associazione OB più vicina al Sole; si tratta di un'associazione stellare composta da stelle blu luminose con un'origine comune e che si muovono assieme nello spazio.

    Il Centauro contiene anche la stella più vicina al Sole, Alfa Centauri, distante 4,3 anni luce, nota anche come Rigil Kentaurus, dall'arabo «piede del centauro»; a occhio nudo appare come la terza stella del cielo per grandezza, ma con un piccolo telescopio si nota che è una stella doppia, formata da due stelle gialle come il Sole. Una terza stella, molto meno brillante, viene chiamata Proxima Centauri (La Vicina del Centauro) perché leggermente più vicina a noi delle altre due. Beta Centauri si chiama Hadar, che in arabo vuol dire «una di due stelle che stanno in coppia». Alfa e Beta Centauri segnano le zampe anteriori del Centauro e fanno da indicatori della piccola ma luminosa Croce del Sud, che si trova sotto i suoi quarti posteriori. Il Centauro contiene anche l'ammasso globulare di stelle più grande e più brillante visibile dalla Terra, Omega Centauri.

    La parte settentrionale della costellazione contiene il gruppo di stelle più vecchio dell'Associazione Scorpius-Centaurus, che è formato da tutte le stelle azzurre visibili con facilità ad occhio nudo al confine con il Lupo; la parte sudoccidentale ospita invece uno dei gruppi più giovani della stessa associazione.


    20. Cepheus Cefeo

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    Cefeo (in latino Cepheus) è una costellazione settentrionale raffigurante Cefeo, leggendario re dell'Etiopia, marito di Cassiopea e padre di Andromeda. È una delle 88 costellazioni moderne, ed era anche una delle 48 costellazioni elencate da Tolomeo.

    La costellazione di Cefeo può essere individuata con facilità, dall'emisfero boreale, partendo dalla "W" della vicina Cassiopea: individuate le stelle α e β Cas (le prime due dell'asterismo), basta prolungare la linea congiungente le due stelle per circa 5 volte dalla parte di β, fino a trovare una stella bianca di seconda magnitudine, la α Cephei; il resto della costellazione si estende in particolare verso nordest, dove si trovano alcune stelle di terza e quarta magnitudine che disegnano una figura simile a una gigantesca "matita" col vertice verso NNE.

    Cefeo è una costellazione di dimensioni medio-grandi, attraversata dalla Via Lattea nelle sue regioni meridionali e ricca di campi stellari; è, dopo la costellazione dell'Orsa Minore, la più settentrionale della volta celeste, in quanto la sua punta più a nord dista 85' d'arco dal Polo Nord celeste (J2000). Tra circa 200 anni, la Precessione degli equinozi farà sì che questo ricada entro i confini di Cefeo.

    Il periodo migliore per la sua osservazione nel cielo serale è quello estivo e autunnale, dall'emisfero nord, anche se, essendo una costellazione circumpolare fino a tutta la fascia temperata, è possibile osservarla in tutte le notti dell'anno. Dall'emisfero australe osservarla è invece difficoltoso e si mostra solo nelle regioni tropicali; a sud del Tropico del Capricorno non è mai osservabile.


    21. Cetus La Balena

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    La Balena (in latino Cetus) è una costellazione del cielo australe, posta in una regione popolata da costellazioni relative all'acqua, come l'Aquario, i Pesci ed Eridano.

    La Balena è una costellazione di vaste dimensioni; si estende per gran parte nell'emisfero australe, ma è ben osservabile anche dall'emisfero nord. Si individua a sud dell'Ariete e dei Pesci, grazie alla presenza di due stelle di seconda magnitudine: α Ceti (Menkar) e β Ceti (Deneb Kaitos); in particolare, a sud dell'Ariete è individuabile un serchio di stelle che costituisce la testa dell'animale, mentre il resto del corpo si trova a sudovest di questo asterismo. La costellazione giace lontano dalla scia luminosa della Via Lattea, dunque è priva di campi stellari di fondo; l'eclittica passa molto vicina all'estremità nordoccidentale della Balena, perciò alcuni pianeti e la Luna possono transitarvi brevemente.

    Il periodo più propizio per la sua osservazione nel cielo serale è compreso nei mesi fra settembre e gennaio; gli osservatori dell'emisfero sud sono leggermente più avvantaggiati, grazie alla declinazione australe di buona parte della costellazione. Dall'emisfero nord è visibile completamente a partire dai 65°N, ossia poco a sud del circolo polare artico.

    L'asteroide 4 Vesta fu scoperto in questa costellazione nel 1827.


    22. Chamaeleon Il Camaleonte

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    Il Camaleonte (in latino Chamaeleon) è una costellazione minore dell'emisfero sud. È stata introdotta da Johann Bayer nel suo lavoro Uranometria del 1603, ma è forse stata definita alcuni anni prima. È oggi una delle 88 costellazioni moderne.

    Le stelle che compongono questa costellazione sono tutte di quarta magnitudine o più deboli, cosa che rende dfficile la loro individuazione nel cielo. Per trovarla conviene partire da una costellazione molto più brillante e riconoscibile, la Croce del Sud; seguendo l'allienamento formato dalle stella Alfa e Gamma si arriva in prossimità della stella Gamma del Camaleonte. È davvero difficile scorgerla in cielo, a causa delle sue esigue dimensioni e della scarsa luminosità delle sue componenti (si potrebbe quindi affermare che il nome della costellazione rispecchi in pieno la sua natura). In Australia, dove viene utilizzata per individuare il sud, viene indicata scherzosamente come «la padella».

    Il periodo più propizio per la sua osservazione nel cielo serale ricade nei mesi estivi e autunnali australi, sebbene la sua notevole prossimità al polo sud celeste ne consenta l'osservazione per tutto l'anno; dall'emisfero nord è visibile solo a pochissimi gradi dall'equatore. per altro con alcune difficoltà se la notte non è perfettamente nitida in direzione sud.


    23. Circinus Il Compasso

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    Il Compasso (in latino Circinus, abbreviato in Cir) è una delle 88 costellazioni moderne. Si tratta di una piccola costellazione dell'emisfero meridionale, posta ad una declinazione compresa tra -55° e -70°.

    Il Compasso si trova stretto fra le due brillanti stelle che rappresentano il piede del Centauro, Alfa Centauri e Hadar, e la piccola ma appariscente costellazione del Triangolo Australe; giace su un tratto piuttosto brillante della Via Lattea del sud, ma non contiene né stelle luminose, né oggetti notevoli: la sua stella principale, la α Circini, è di magnitudine 3,2 e viene ulteriormente oscurata dalla vicina presenza di Alfa Centauri, poco più a nord. Nonostante ciò, proprio la vicinanza di stelle luminose ne consente una facile individuazione nella volta stellata.

    La declinazione di questa costellazione è fortemente australe: ciò comporta che da quasi tutte le aree della Terra a nord della fascia tropicale non sia mai osservabile; d'altra parte, nella fascia temperata australe si presenta circumpolare ed è osservabile in particolare nelle notti dell'autunno (marzo-giugno), quando si presenta alta sull'orizzonte. In antichità quest'area di cielo, assieme ad Alfa Centauri, era visibile anche dalle latitudini mediterranee, fino a quando la precessione degli equinozi non ha portato queste stelle a declinazioni troppo meridionali.


    24. Columba La Colomba

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    La Colomba (in latino Columba, abbreviazione Col, genitivo Columbae), è una piccola costellazione poco a sud del Cane Maggiore e della Lepre.

    Si tratta di una costellazione di ridotte dimensioni, ma comunque abbastanza appariscente; è identificabile grazie alla sua stella principale, Phact (α Columbae), una gigante azzurra di magnitudine 2,65; le stelle dei dintorni seguono un andamento zigzagante che ricordano vagamente un uccello in volo. La parte orientale della costellazione contiene una vasta associazione di stelle di quinta e sesta magnitudine, che dalle adiacenti costellazioni del Cane Maggiore e della Poppa prosegue verso ovest; parte di queste stelle sono visibili anche ad occhio nudo, mentre le altre contribuiscono a formare un leggero alone chiaro, apprezzabile quando la Colomba è molto alta sull'orizzonte, dunque dalle regioni meridionali della Terra; la parte più occidentale di questo gruppo di astri, poco a sudovest di Phact, viene talvolta identificata con la sigla di catalogo NGC 1963.

    Il periodo più propizio per la sua osservazione nel cielo serale ricade nei mesi compresi fra novembre e aprile; dall'emisfero boreale la sua osservazione è molto penalizzata e anche il periodo della sua visibilità è molto ridotto, a causa della sua declinazione moderatamente meridionale; dall'emisfero australe invece è visibile anche per più tempo, trovandosi molto a sud dell'eclittica, e costituisce una delle figure minori più caratteristiche dei cieli dell'estate australe.


    25. Coma Berenices La Chioma di Berenice

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    La Chioma di Berenice (in latino Coma Berenices) è una delle 88 costellazioni moderne. Generalmente, la si attribuisce all'astronomo Tycho Brahe. Si trova vicino al Leone.

    La Chioma di Berenice è una costellazione di facile individuazione, nonostante non contenga alcuna stella luminosa; può essere scorta a nordest del Leone, ad ovest della brillante stella Arturo e a nord della Vergine. La sua caratteristica principale, che ha dato origine al nome della costellazione stessa, è una "chioma" di stelle di quarta e quinta magnitudine ben visibile in una notte non eccessivamente inquinata, che costituisce in realtà un gruppo di stelle fisacamente legato fra loro, un ammasso aperto in via di dissoluzione. Oltre a questo gruppo, la Chioma di Berenice comprende altre stelle di quarta magnitudine, in particolare sul lato orientale; la stella più brillante è la β Comae Berenices.

    Il periodo più propizio per la sua osservazione nel cielo serale va marzo a agosto; nell'emisfero boreale è una figura tipica del cielo primaverile e dell'inizio dell'estate, quando si presenta molto alta nel cielo. Dall'emisfero australe si mostra mediamente più bassa sull'orizzonte settentrionale, ma non essendo una costellazione dalla declinazione fortemente boreale è ben visibile da tutte le aree popolate della Terra.


    26. Corona Austalis Corona Australe

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    La Corona Australe (in latino Corona Australis, abbreviata in CrA) è una delle 88 costellazioni moderne. Si tratta di una delle 48 costellazioni originariamente elencate da Tolomeo. Secondo una leggenda rappresenta la corona indossata dal centauro Sagittario.

    La Corona Australe è una costellazione antica, sebbene sia molto poco appariscente; fa da controparte alla più brillante Corona Boreale e ricalca una sequenza ad arco di stelle vicine fra loro situate a sud del ben più brillante Sagittario. Si estende sul bordo della scia luminosa della Via Lattea e le sue stelle sono per lo più di quarta e quinta magnitudine.

    Essendo una costellazione situata a media declinazione australe, la sua visibilità è fortemente ridotta per gli osservatori situati nell'emisfero nord: essa si mostra infatti molto bassa sull'orizzonte meridionale ed è visibile nel cielo serale solo fra giugno e agosto; a nord dei 45°N è già osservabile solo in parte. Di contro, dall'emisfero sud è di facile osservazione e la disposizione ad arco delle sue stelle la rende facilmente riconoscibile.


    27. Corona Borealis Corona Boreale

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    La Corona Boreale (in latino Corona Borealis) è una piccola costellazione dell'emisfero nord, le cui stelle principali formano un arco semicircolare. È una delle 88 costellazioni moderne, ed era anche una delle 48 costellazioni elencate da Tolomeo.

    La costellazione della Corona Boreale si individua con facilità, grazie ad un asterismo a forma di "Y" il cui vertice è rappresentato dalla brillante stella Arturo, la quarta stella più brillante del cielo ad occhio nudo; vista dall'emisfero nord, la stanghetta di "sinistra" della Y è rappresentata dalla stella Alphekka, una stella bianca di sequenza principale di magnitudine 2,2, dunque perfettamente osservabile anche dai centri urbani. Il resto della costellazione si dispone ad est e ad ovest di questa stella ed è rappresentata da un semicerchio di astri di terza e quarta grandezza.

    La Corona Boreale è una figura tipica del cielo di primavera ed estate: dall'emisfero nord diventa ben visibile ad est nel cielo serale di fine febbraio, si mostra alta nel cielo nei mesi di maggio e giugno e nel corso dell'estate tende a declinare verso occidente, finché, alla fine di ottobre, non è più osservabile. Dall'eisfero sud si mostra invece piuttosto bassa sull'orizzonte settentrionale ed appare visibile solo nelle notti autunnali e di inizio inverno australe

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    28. Corvus Il Corvo

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    Il Corvo (in latino Corvus) è una piccola costellazione meridionale, con solo 11 stelle visibili ad occhio nudo (cioè più brillanti della magnitudine 5,5). È una delle 88 costellazioni moderne, ed era una delle 48 costellazioni elencate da Tolomeo.

    La costellazione del Corvo ha delle dimensioni ridotte, ma nonostante ciò è molto facile da individuare, grazie alla presenza di alcune stelle di seconda e terza magnitudine disposte a formare un trapezio, che risalta notevolmente in un'area di cielo altrimenti povera di stelle brillanti; ciò fa sì che il Corvo sia osservabile con facilità anche dalle aree urbane. Le sue stelle principali, δ, γ, ε e β, formano un asterismo chiamato La Vela, a causa della loro disposizione che ricorda un'antica vela quadra. Le stelle γ e δ puntano in direzione della brillante Spica, la stella azzurra della costellazione della Vergine.

    Il Corvo si trova nell'emisfero australe, mediamente una ventina di gradi a sud dell'equatore celeste. Il periodo migliore per la sua osservazione nel cielo serale ricade nei mesi compresi fra fine febbraio e metà luglio; la sua osservazione nelle ore della sera dall'emisfero boreale risulta tuttavia in parte penalizzata anche a causa della progressiva riduzione delle ore di buio col procedere della primavera, stagione in cui questa costellazione raggiunge la massima visibilità dopo il tramonto. Dall'emisfero australe al contrario è una figura caratteristica e tipica dei cieli dell'autunno.


    29. Crater La Tazza

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    Il Cratere (in latino Crater, "coppa") è una delle 88 costellazioni moderne, ed era anche una delle 48 costellazioni elencate da Tolomeo. Si dice che rappresenti la coppa di Apollo.

    Il Cratere è una costellazione molto debole: solo una delle sue stelle supera la quarta magnitudine, mentre il resto della figura della costellazione è delineata da stelle di quarta e quinta grandezza; ciò significa che è virtualmente invisibile da ogni cielo cittadino, e che può essere difficile da osservare anche sotto cieli bui e non inquinati. La sua posizione può essere scorta con qualche difficoltà una ventina di gradi a sud delle stelle più orientali del Leone, come Denebola, o a occidente della Vergine; nonostante ciò si tratta di una costellazione antica e ben nota fin dall'epoca dell'antica Grecia.

    Nel cielo serale la sua massima visibilità ricade nei mesi della primavera boreale, fra la fine di febbraio e l'inizio di luglio al massimo; nonostante si trovi solo pochi gradi a sud dell'equatore celeste e dunque sia visibile per intero da quasi tutte le regioni popolate della Terra, la sua osservazione nelle ore della sera dall'emisfero nord risulta penalizzata a causa della progressiva riduzione delle ore di buio col procedere della primavera. Dall'emisfero australe, al contrario, la sua visibilità è facilitata dall'allungamento delle notti.


    30. Crux Australis La Croce del Sud

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    Acrux (α Cru / α Crucis / Alfa Crucis) è la seconda stella più luminosa della costellazione della Croce del Sud (la prima, se si considera la somma delle magnitudini delle due componenti), nonché la ventitreesima stella più luminosa del cielo (addirittura la tredicesima, integrando le magnitudini). La sua magnitudine integrata apparente è 0,77, il che la colloca come luminosità esattamente al livello di Altair, nella costellazione dell'Aquila. Dista dal Sistema solare 320 anni luce.

    Acrux appare ad occhio nudo come una brillante stella azzurra, sulla chiara scia della Via Lattea australe; può essere osservata solo da osservatori che si trovano a sud del 27º parallelo nord, dunque a partire dalle regioni tropicali boreali. Si tratta infatti della stella di prima grandezza più meridionale del cielo, e già diventa circumpolare appena usciti dal Tropico del Capricorno, andando in direzione sud.
    A causa della precessione degli equinozi, 2500 anni fa la stella era perfettamente visibile da quasi tutto il Mediterraneo, cosicché popoli come Greci e Romani la potevano osservare discretamente bene, anche se bassa sull'orizzonte meridionale; la stella costituiva parte delle zampe posteriori del Centauro, come del resto l'intera costellazione della Croce del Sud, che allora non veniva considerata tale.

    Acrux è una stella tripla; due delle sue componenti sono distinguibili visivamente con un telescopio amatoriale, e sono α1 e α2. Queste due stelle, che hanno magnitudine apparente 1,40 e 2,09, sono entrambe di classe spettrale B, dunque si tratta di stelle cosiddette giganti azzurre, la cui temperatura superficiale è stimata sui 28.000 K per la primaria e 26.000 K per la secondaria. La loro rispettiva luminosità è 25.000/16.000 volte più elevata di quella del Sole. Il loro periodo orbitale potrebbe essere di circa 1500 anni, ed è talmente lungo che il movimento delle due stelle è appena percettibile.

    La α1 è inoltre una binaria spettroscopica, le cui componenti sono di 14 e 10 volte la massa del Sole, e orbitano in un periodo di appena 76 giorni, con una separazione di appena 1 UA. La grande massa e luminosità delle due componenti α1 e α2 fanno sì che in futuro esploderanno come supernovae, mentre la componente secondaria di α1 avrebbe una massa troppo piccola, e potrebbe sopravvivere e diventare in seguito una nana bianca.

    Un'altra compagna subgigante di classe B dista 90 secondi d'arco dal sistema e condivide con Acrux il moto attraverso lo spazio, suggerendo che può essere legata gravitazionalmente a quest'ultima. Tuttavia, se è vero, è sotto-luminosa per la sua classe. Probabilmente è solo una doppia ottica, forse a centinaia di anni luce da Acrux.

    "Acrux" è semplicemente la contrazione della sua sigla di catalogo, A(lfa) Crux(-is). Il nome della stella secondo la tradizione indiana è “Tri-shanku”, mentre in Cina è nota come 十字架二 (La seconda stella della Croce).

    Acrux è rappresentata nella bandiera dell'Australia e della Nuova Zelanda, come una delle cinque stelle più brillanti della Croce del Sud; si ritrova anche nella bandiera del Brasile, rappresentata assieme ad altre 26 stelle, ciascuna delle quali rappresenta uno stato confederato. Acrux rappresenta in particolare lo stato di São Paulo
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    31. Cygnus Il Cigno

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    Il Cigno (in latino Cygnus) è una costellazione settentrionale. È una delle 48 costellazioni elencate da Tolomeo, ed è anche una delle 88 moderne costellazioni. A causa della disposizione delle sue stelle principali, è a volte chiamato la Croce del Nord (in contrasto con la Croce del Sud).

    La forma dell'uccello si estende sulla Via Lattea estiva, volando verso sud.

    Quella del Cigno è una costellazione brillante e di grandi dimensioni; si tratta di una delle figure più tipiche dell'emisfero boreale, disposta lungo la Via Lattea in un suo tratto molto ricco e in cui questa appare divisa in due in senso longitudinale da una serie di nebulose oscure nota come Fenditura del Cigno. La forma della costellazione, ben riconoscibile nei cieli da giugno a novembre, ricorda una grande croce, con l'asse maggiore formato dalle stelle Deneb e Albireo, e l'asse minore formato da Gienah e Rukh; il punto di intersezione degli assi è invece rappresentato dalla stella Sadr. Anche l'area di cielo priva di stelle luminose in direzione nordest appartiene a questa costellazione.

    La parte settentrionale del Cigno si presenta circumpolare a nord del 35º parallelo nord, mentre Deneb non tramonta mai oltre i 44°N; la costellazione pertanto è una delle dominanti in assoluto per gli osservatori dall'emisfero nord. Dall'emisfero sud invece resta molto bassa sull'orizzonte settentrionale, mostrandosi completamente solo nella fascia più calda della zona temperata.

    La parte centrale della costellazione possiede uno dei campi stellari più ricchi della Via Lattea, in cui abbondano associazioni di stelle e sul cui sfondo si staglia una vasta nebulosità, distante alcune migliaia di anni luce, visibile nelle immagini sensibili al vicino infrarosso.


    32. Delphinus Il Delfino

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    Il Delfino (in latino Delphinus) è una piccola costellazione settentrionale, molto vicina dall'equatore celeste. Era una delle 48 costellazioni elencate da Tolomeo, ed è oggi una delle 88 costellazioni moderne. Si trova sul bordo sudorientale della brillante Via Lattea estiva.

    La costellazione deve il suo nome alla particolare configurazione creata da un gruppo di stelle di quarta magnitudine, che ricorda felicemente la sagoma di un delfino in fase di salto. Nonostante le sue piccole dimensioni il Delfino è facilmente riconoscibile, grazie al fatto che le sue stelle sono molto ravvicinate fra loro; inoltre si trovano una decina di gradi a nordest della brillante stella Altair. La brillante scia della Via Lattea estiva passa a circa 10° verso nordovest rispetto alla costellazione.

    Le due stelle più luminose del Delfino sono, in ordine, Beta (magnitudine 3,6) e Alfa (magnitudine 3,8). La prima è chiamata Sualocin (α Del), mentre la seconda ha il nome Rotanev (β Del). Questi nomi hanno un'etimologia curiosa: vennero conferiti da padre Giuseppe Piazzi, l'astronomo che diresse l'osservatorio di Palermo e a cui si deve la scoperta del primo degli asteroidi, Cerere, poi elevato al rango di pianeta nano. Egli volle, con quei nomi, ricordare il suo collaboratore Niccolò Cacciatore, del quale tradusse il nome in latino, Nicolaus Venator, che divenne (letto in senso contrario) il nome dei due astri.


    33. Dorado Il Pesce Spada

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    Il Dorado è una costellazione del cielo australe creata nel XVI secolo. Raffigura una corifena (Coryphaena hippurus, dorado in spagnolo), ma in passato è stato rappresentato anche come un pesce spada.

    Anche se il nome Dorado è spagnolo e non latino, per indicare le sue stelle gli astronomi utilizzano la forma genitiva latina Doradus; per la declinazione (così come per l'adiacente costellazione della Nave Argo) il nome Dorado è stato trattato come un nome proprio femminile di origine greca che termina in -ō (come Io, Callisto o Argo), la cui forma genitiva finisce in -ūs.

    Si tratta di una piccola costellazione poco appariscente del profondo emisfero celeste australe; è ben conosciuta solo perché all'interno dei suoi confini si trova la porzione maggiore della Grande Nube di Magellano, la cui parte rimanente giace all'interno della costellazione della Mensa. Al suo interno si trova anche il polo australe dell'eclittica. Il Dorado è una delle dodici costellazioni create da Petrus Plancius in seguito alle osservazioni compiute da Pieter Dirkszoon Keyser e Frederick de Houtman e fece la sua prima comparsa in un globo celeste di 35 cm di diametro realizzato nel 1597 (o 1598) ad Amsterdam da Plancius e Jodocus Hondius. Tuttavia, quando venne raffigurato per la prima volta in un atlante celeste - l'Uranometria di Johann Bayer del 1603 - venne rinominato Xiphias, il pesce spada. Il nome Dorado, però, divenne sempre più predominante.

    Il periodo più propizio per la sua osservazione nel cielo serale ricade nei mesi compresi fra novembre e aprile; essendo situata a declinazioni fortemente australi, la sua osservazione è possibile solo in prossimità dell'equatore, dall'emisfero nord, mentre dall'emisfero sud è visibile con facilità in tutte le notti dell'anno. Dalle latitudini asutrali temperate si presenta circumpolare. La parte più settentrionale della costellazione è comunque visibile anche dalle latitudini boreali temperate inferiori, come la parte centro-meridionale del Mediterraneo.


    34. Draco Il Drago

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    Il Dragone (in latino Draco) è una costellazione settentrionale. È una delle 88 moderne costellazioni, ed era anche una delle 48 costellazioni elencate da Tolomeo.

    Il poeta latino Virgilio chiama questa costellazione Anguis nella sua opera delle Georgiche (I, 244-246): "Quassù [sul polo nord astronomico] scivola il Serpente con le sue pieghe sinuose e come un fiume passa intorno ed in mezzo alle due Orse...".

    Quella del Dragone è una delle costellazioni più grandi della volta celeste; si presenta completamente circumpolare fino alle latitudini temperate boreali, come le regioni del bacino del Mediterraneo. Il gruppo della testa è rappresentato da quattro stelle, le più luminose delle quali sono chiamate Eltanin e Rastaban: la prima possiede una grande importanza storica, poiché fu misurando la parallasse di questa stella che James Bradley scoprì nel 1725 il fenomeno dell'aberrazione della luce, che costituisce una delle prime prove della rotazione della Terra attorno al Sole.

    Il resto della costellazione si snoda attorno al polo nord celeste, insinuandosi fra l'Orsa Maggiore e l'Orsa Minore, circondando quest'ultima sui lati est, sud ed ovest; le stelle del Dragone al di fuori del quadrilatero della testa sono per lo più di terza e quarta magnitudine, organizzate in allineamenti.

    Circa 2700 anni fa il polo nord celeste si trovava in direzione di questa costellazione e in particolare nella parte della coda, all'altezza della stella Thuban, che all'epoca era considerata la Stella Polare.


    35.Equuleus Il Cavallino

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    Il Cavallino (in latino Equuleus) è la seconda costellazione più piccola del cielo tra le 88 definite in epoca moderna, più grande solo della Croce del Sud.

    Nonostante la sua piccolezza e la mancanza di stelle luminose (nessuna supera la quarta magnitudine), è conosciuta fin dall'antichità ed era compresa tra le 48 costellazioni di Tolomeo.

    La costellazione del Cavallino è una delle più sfuggenti della volta celeste, sia a causa delle sue ridotte dimensioni che per la scarsa brillantezza delle sue stelle principali; può essere individuata a partire dal Delfino, la cui forma caratteristica è facilmente distinguibile nei cieli estivi boreali, e spostandosi di una decina di gradi in direzione sudest. La sua stella principale, Kitalpha, è solo di quarta magnitudine, mentre le altre stelle visibili ad occhio nudo sono quasi tutte di quinta e sesta grandezza.

    Il periodo più propizio per la sua osservazione nel cielo serare ricade nei mesi compresi fra giugno e dicembre; la posizione della costellazione, molto prossima all'equatore celeste, fa sì che essa sia facilmente osservabile da tutte le aree popolate della Terra. dall'emisfero nord è visibile alta nel cielo nelle sere e nottate tardo-estive, quando transita sopra l'orizzonte sud.


    36. Eridanus Il Fuime

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    Eridano (in latino Eridanus) è il nome classico del fiume Po; e in effetti questa costellazione, rappresenta, almeno nella cultura greco-latina, il fiume Ηριδανός, perciò è (raramente) definita Fiume Po. Fa parte delle 48 costellazioni elencate da Tolomeo, ed è oggi una delle 88 costellazioni moderne.

    Si tratta di una vasta costellazione, che si estende specialmente in declinazione, partendo dall'equatore celeste e spingendosi a sud fino oltre l'orizzonte meridionale di gran parte delle regioni dell'emisfero boreale. L'area ricoperta da questa costellazione si può individuare facilmente, essendo tutta quella parte di cielo posta a sud-ovest di Orione. Meno semplice è individuare, specialmente dall'emisfero boreale, le sue stelle più brillanti: Achernar, la stella principale, è invisibile a nord dei 30°N e la seconda stella più luminosa della costellazione si trova poco a nord-ovest di Rigel (β Orionis). Molto più semplice l'osservazione dall'emisfero australe, grazie anche al fatto che Achernar è circumpolare in gran parte di quell'emisfero.

    Il periodo migliore per la sua osservazione ricade tra i mesi di novembre e marzo (e dall'emisfero sud anche più a lungo).

    La sorgente del fiume è indicata dalla stella Cursa, ai piedi di Orione; si snoda poi verso sud, compiendo diverse anse via via sempre più strette man mano che si scende verso meridione seguendo varie concatenazioni di stelle deboli. Compie l'ultima ansa in corrispondenza della stella Acamar (dove anticamente veniva indicata la fine della costellazione) e termina infine con la brillante e isolata Achernar. Questa stella anticamente non era nota, poiché a causa della precessione degli equinozi si trovava molto più a sud (4000 anni fa era addirittura la "Stella Polare" australe). Acamar, che in antichità si trovava molto bassa sull'orizzonte all'epoca di Tolomeo, era considerata in pratica l'ultima stella nota in quella direzione, sotto la quale non erano noti altri astri. Eridano contiene un centinaio di stelle visibili a occhio nudo, ma a parte Achernar, sono tutte sotto la terza magnitudine. Anche presso gli egizi ritroviamo questa costellazione, che però rappresenta, com'è logico, non il Po ma il Nilo.


    37. Fornax La Fornace

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    La Fornace (in latino Fornax) è una costellazione meridionale introdotta da Nicolas Louis de Lacaille con il nome di Fornax Chemica (Fornace Chimica). È oggi una delle 88 costellazioni moderne, e il suo nome è stato abbreviato.

    La Fornace è una piccola e relativamente oscura costellazione situata alle medie declinazioni australi; non contiene stelle luminose, dato che il suo astro più brillante, α Fornacis, è solo di magnitudine 3,8, così come non vi sono stelle luminose nelle vicinanze appartenenti ad altre costellazioni. In aggiunta a questa vi sono alcune stelle di quarta e quinta grandezza. La costellazione si individua entro un'ansa della lunga sequenza di stelle di quarta magnitudine che delineano la parte centrale della costellazione di Eridano e per essere scorta occorre un cielo buio e possibilmente senza Luna. Entri i confini della Fornace sono state scoperte numerose galassie, anche molto remote.

    Il periodo più propizio per la sua osservazione nel cielo serale ricade fra i mesi di novembre e marzo; dall'emisfero nord si presenta relativamente bassa sull'orizzonte sud alle medie latitudini, in quella parte di cielo autunnale che dalle città appare completamente priva di stelle. Nonostante la sua declinazione australe, è comunque osservabile per intero fino alle latitudini temperate più settentrionali. Nell'emisfero australe è invece osservabile mediamente molto alta nel cielo e le sue galassie costituiscono un buon campo di osservazione per gli astrofili.


    38. Gemini I Gemelli

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    I Gemelli (in latino Gemini, simbolo ♊) sono una delle costellazioni del cielo settentrionale, attraversata dall'eclittica. Fanno parte, nell'emisfero boreale, del cielo invernale, trovandosi tra il Toro ad ovest e il poco luminoso Cancro ad est, con a nord l'Auriga e la quasi invisibile Lince, e a sud l'Unicorno e il Cane Minore.

    La figura della costellazione è facile da rintracciare in cielo, grazie alla coppia di stelle brillanti, che hanno il nome dei due gemelli Diòscuri della mitologia greca: Castore (α), una ben nota stella binaria telescopica (in realtà composta da sei stelle), e Polluce (β), che è più brillante. Le altre stelle sono relativamente deboli (solamente alcune sono visibili da una città), e si presentano allineate su due tratti paralleli che tracciano i confini di un rettangolo che si estende verso sud-ovest, in direzione di Orione; l'angolo più meridionale è segnato da Alhena, la terza stella della costellazione per luminosità. La parte occidentale dei Gemelli giace sulla Via Lattea, pertanto abbondano gli oggetti galattici.

    Il periodo più propizio per la sua osservazione nel cielo serale va da dicembre a maggio; essendo una costellazione boreale, gli osservatori posti a latitudini settentrionali sono maggiormente favoriti. Tuttavia, la sua declinazione non è fortemente settentrionale, così può essere osservata con facilità anche dall'emisfero sud. Durante le notti dell'inverno boreale i Gemelli sono una delle costellazioni dominanti del cielo, assieme all'Auriga, al Toro, Orione e il Cane Maggiore.


    39. Grus La Gru

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    La Gru (in latino Grus) è una costellazione meridionale. Apparve per la prima volta nell'Uranometria di Johann Bayer (1603), ma risale probabilmente ad un tempo anteriore. Dalle latitudini temperate boreali è visibile solo in parte.

    La Gru è una piccola ma molto appariscente costellazione caratteristica dei cieli del sud; si individua a sud della brillante stella Fomalhaut e la disposizione delle sue stelle ricorda bene la figura di una gru o di un fenicottero pronto per spiccare il volo. La sua stella più luminosa è la α Gruis, nota col nome di Al Na'ir, ossia La brillante: in effetti è di magnitudine 1,73 ed è facile da individuare, come del resto l'intera costellazione, in un'area priva di altre stelle brillanti. A nord della coppia di stelle formata da α e β Gruis, le due stelle più luminose, si osserva una concatenazione di astri più deboli, alcuni dei quali sono disposti in coppie dai colori contrastanti e risolvibili anche ad occhio nudo.

    Le notti della primavera australe sono le più indicate per la sua osservazione: la sua presenza alta nel cielo subito dopo il tramonto preannuncia l'arrivo dell'estate, mentre resta comunque visibile per gran parte dell'anno; dall'emisfero nord invece la sua osservazione è molto sacrificata: la coppia di stelle più brillante può essere vista solo a partire dal 43°N, mentre l'intera costellazione diventa visibile solo dal 32°N, equivalente alle coste della Libia.


    40. Hercules Ercole

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    Ercole (in latino Hercules) è la quinta costellazione più grande del cielo, tra le 88 moderne; era anche una delle 48 costellazioni elencate da Tolomeo e si estende tutta nell'emisfero boreale.

    Si tratta di una grande costellazione dell'emisfero boreale, ben visibile nelle notti primaverili ed estive di questo emisfero. Nonostante le sue vastissime dimensioni, non sono presenti astri particolarmente luminosi; la sua caratteristica più notevole è un quadrilatero di stelle noto come Chiave di volta, posto nella parte occidentale, a nordovest della Corona Boreale. In generale, tutta la parte di cielo compresa fra quest'ultima costellazione e la brillante stella Vega appartiene alla costellazione di Ercole. In Ercole non sono presenti stelle di prima magnitudine; la più luminosa è la β Herculis, nota come Kornephoros, di magnitudine 2,78, mentre vi sono un gran numero di astri di terza e quarta magnitudine.

    Il periodo più propizio per la sua osservazione nel cielo della sera è compreso fra i mesi di aprile e ottobre; è pertanto una figura tipica dei cieli della tarda primavera e dell'estate boreali. Dall'emisfero australe la sua osservazione risulta in parte penalizzata, specie per quanto riguarda la parte più settentrionale della costellazione, che alle medie latitudini temperate può non essere mai visibile.

    Il nostro Sistema Solare, come tutte le altre stelle, possiede un suo moto proprio; la direzione in cui il Sole e i suoi pianeti si muove (apice solare) è nella costellazione di Ercole, esattamente tra le stelle ν Herculis e ξ Herculis, a sud di Vega.


    41. Horologium L'Orologio

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    L'Orologio (in latino Horologium, abbreviato in Hor) è una delle 88 costellazioni moderne; si tratta di una costellazione minore dell'emisfero meridionale, posta ad una declinazione di circa -55,°. Venne originariamente chiamata Horologium Oscillitorium (l'Orologio Oscillante) da Nicolas Louis de Lacaille, in onore dell'inventore dell'orologio a pendolo, Christian Huygens, ma il nome venne in seguito modificato.

    L'Orologio è una piccola e oscura costellazione del profondo emisfero celeste australe; non contiene alcuna stella luminosa, ad eccezione della α Horologii, situata nella parte più settentrionale della costellazione, che però è di magnitudine 3,85, dunque visibile solo sotto un cielo non inquinato. L'individuazione dell'Orologio può essere facilitata grazie alla presenza della brillante Achernar, una delle stelle più brillanti della volta celeste, che rappresenta la foce di Eridano; l'Orologio si trova pochi gradi ad est di questa stella ed occupa la regione oscura posta fra questa e il gruppetto di stelle di terza grandezza che rappresentano la costellazione del Reticolo.

    Il periodo più propizio per la sua osservazione nel cielo serale ricade nei mesi compresi fra ottobre e febbraio; la sua declinazione australe fa sì che sia invisibile da una gran parte dell'emisfero nord, mentre alle latitudini mediterranee si presenta visibile solo per metà. La parte più meridionale si osserva invece solo in prossimità del Tropico del Cancro, mentre dall'emisfero sud è in massima parte circumpolare.


    42. Hydra L'Idra Femmina

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    L'Idra (in latino Hydra, abbreviazione Hya) è la più estesa delle 88 moderne costellazioni, ed era anche una delle 48 costellazioni elencate da Tolomeo. Con un'estensione di ben 1303 gradi quadrati, copre il 3,16% della volta celeste. Non va confusa con l'Idra Maschio (Hydrus), che ha un nome molto simile.

    La costellazione si snoda parallelamente alla scia della Via Lattea, ma sempre ad una ventina di gradi di distanza media da essa; nonostante la sua grandezza, contiene solo una stella ragionevolmente luminosa (Alphard, α Hya), visibile con facilità in una zona priva di stelle luminose una ventina di gradi a sud di Regolo, nel Leone; gran parte della costellazione infatti giace in aree buie, prive di stelle di una certa entità. Il gruppo di stelle che rappresentano la testa è la parte più facilmente riconoscibile e si individua a sud del Cancro; la coda termina invece in prossimità della Bilancia, dopo essersi distesa a sud delle costellazioni zodiacali di Leone e Vergine.

    Il periodo più adatto alla sua osservazione nel cielo serale ricade fra i mesi di marzo e giugno, ossia quando è visibile per intero; essendo inoltre una costellazione contenuta quasi interamente nell'emisfero australe, alle latitudini settentrionali si presenta sembre piuttosto bassa sull'orizzonte. Dall'emisfero sud la sua visibilità è leggermente maggiore, ma permane la limitazione nel poterla osservare per intero, a causa della sua estensione specialmente in ascensione retta.


    43. Hydrus L'Idra Maschio

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    L'Idra Maschio, o Serpente di mare (in latino Hydrus), è una costellazione meridionale minore, introdotta da Johann Bayer nel suo Uranometria del 1603. Da non confondere con la più famosa Idra.

    La costellazione si estende a declinazioni fortemente australi, a sud della brillante Achernar (α Eridani), e viene a trovarsi perfettamente in mezzo tra la Grande e la Piccola Nube di Magellano. Appare come un triangolo formato dalle stelle α Hydri, β Hydri e γ Hydri, tutte di magnitudine 3, ma la costellazione è priva sia di altre stelle appariscenti, sia di oggetti non stellari notevoli; la stella α è la più settentrionale delle tre e si individua facilmente pochi gradi a SE di Achernar. La parte meridionale viene invece a trovarsi a pochi gradi dal polo sud celeste.

    Il periodo più indicato per la sua osservazione nel cielo serale è quello dei mesi compresi fra ottobre e febbraio, ma tenendo conto che si tratta di una costellazione molto prossima al polo sud celeste, si presenta circumpolare da gran parte delle regioni in cui può essere osservata, ossia dall'emisfero australe; da quello boreale è visibile per intero solo a pochi gradi dall'equatore, mentre è totalmente invisibile a nord del Tropico del Cancro.


    44. Indus L'Indiano

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    L'Indiano (in latino Indus, abbreviato in Ind) è una piccola costellazione del cielo meridionale; la sua introduzione risale a Johann Bayer. La costellazione è figurativamente rappresentata con le fattezze di un indiano d'America con una lancia in mano.

    L'Indiano è una piccola costellazione creata per raggruppare alcune stelle rimaste spaiate con la creazione di altre costellazioni adiacenti, come il Pavone. Può essere individuata grazie alla stella α Indi, di terza magnitudine e dunque osservabile anche nei cieli delle aree urbane, seppure con difficoltà; le costellazioni vicine semplificano la sua ricerca, in particolare la Gru, grazie alle sue brillanti stelle di prima e seconda magnitudine, situata ad est. La parte settentrionale dell'Indiano, con la stella α, è visibile anche alle latitudini medie boreali, mentre la parte meridionale raccoglie solo stelle di quinta grandezza e confina direttamente con l'Ottante, in cui ricade il polo sud celeste.

    La sua osservazione per intero è possibile solo dall'emisfero australe, più la fascia immediatamente a nord dell'equatore; i mesi ideali per scorgerla nel cielo serale sono quelli che vanno da fine agosto a dicembre, nella fascia tropicale, mentre nelle aree temperate australi si presenta in massima parte circumpolare.


    45. Lacerta La Lucertola

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    La Lucertola (in latino Lacerta, abbreviato in Lac) è una piccola costellazione, una delle 88 costellazioni moderne; si trova stretta fra le più brillanti Cefeo e Cassiopea, poco spostata verso sud.

    La Lucertola è una costellazione minore situata nell'emisfero settentrionale, che alle latitudini medie boreali si presenta in parte circumpolare, ossia non tramonta mai completamente. Si estende sul lato meridionale della scia della Via Lattea boreale, in un tratto pure piuttosto appariscente, a sud di Cefeo; nonostante ciò, tuttavia, non contiene né stelle luminose, né oggetti di particolare rilievo, se non dei ricchi campi stellari, specialmente nella parte più settentrionale. Le sue stelle principali sono di quarta e quinta magnitudine e sono disposte a zig-zag in senso nord-sud.

    La costellazione è ben osservabile dall'emisfero boreale durante quasi tutte le notti dell'anno, ad eccezione di quelle di inizio primavera, quando sta sempre rasente l'orizzonte; il periodo più propizio per la sua osservazione va da luglio a dicembre, quando si trova alta nel cielo. Dall'emisfero australe al contrario la sua visibilità è fortemente limitata e più essere osservata per intero solo a partire dalle regioni più settentrionali della fascia temperata, oltre che a quella tropicale.


    46. Leo Il Leone

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    Il Leone (in latino Leo) è una grande costellazione zodiacale del cielo settentrionale; si trova infatti lungo la linea dell'eclittica, tra la debole costellazione del Cancro, ad ovest, e la vastissima Vergine, ad est.

    Il Leone è una grande costellazione zodiacale dell'emisfero nord, individuabile con facilità nei mesi fra dicembre e giugno; nell'emisfero boreale, la sua presenza ad est dopo il tramonto indica il prossimo arrivo della primavera, mentre nell'emisfero australe diventa una costellazione tipica dei cieli tardo-estivi e autunnali. Le sue stelle principali formano un grande trapezio, al quale è connesso un famoso asterismo, noto come La Falce, composto da Regolo, η Leonis e Algieba, assieme alle stelle più deboli Adhafera (ζ Leonis), Ras Elased Borealis (μ Leonis) e Ras Elased Australis (ε Leonis).

    Anticamente la costellazione era più estesa: la parte della testa comprendeva la parte settentrionale del Cancro e della Lince, mentre la parte terminale della coda era rappresentata dalla famosa chioma di stelle che ora fa parte della costellazione della Chioma di Berenice.

    La stella principale è Regolo, una stella azzurra di prima grandezza, l'unica così luminosa a trovarsi ad appena 0,5° dall'eclittica; frequentemente la si può osservare in coppia con dei pianeti, in rari casi persino in congiunzione con essi, ed è frequentemente occultata dalla Luna. Assieme a Aldebaran, Antares e Fomalhaut forma il quartetto di stelle note in antichità come "le stelle regali".


    47. Leo Minor Il Leone Minore

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    Il Leone Minore (in latino Leo Minor, abbreviazione LMi) è una piccola costellazione del cielo boreale. Raffigura un cucciolo di leone che si accompagna al Leone, introdotto dall'astronomo polacco Johannes Hevelius nel 1687.

    Il Leone Minore si trova tra il Leone e l'Orsa Maggiore e fu formato con stelle deboli che non appartenevano a nessuna costellazione. Le sue stelle più brillanti sono solo di quarta grandezza e non ci sono leggende associate ad essa.

    Cosa curiosa, il Leone Minore non ha una stella Alfa, sebbene ci sia una Beta del Leone Minore. Ciò sembra dovuto a una svista dell'astronomo inglese del XIX secolo Francis Baily. Hevelius non classificò nessuna delle stelle delle costellazioni di sua invenzione, così quest'operazione fu compiuta 150 anni più tardi da Baily. Baily assegnò la lettera Beta alla seconda stella in ordine di brillantezza del Leone Minore, ma per errore lasciò senza lettera la più brillante. Secondo lo storico R. H. Allen, Hevelius diede a questa stella il nome Praecipua, che significa «principale», ma la denominazione non si diffuse mai.

    Il periodo più propizio per la sua osservazione nel cielo serale ricade nei mesi compresi fra gennaio e giugno, alla pari dell'adiacente Leone; essendo una costellazione boreale, gli osservatori posti a nord dell'equatore sono molto più avvantaggiati, sebbene la declinazione della stessa non sia particolarmente settentrionale, tanto da poter essere osservata, seppur con qualche difficoltà, anche dalla fascia temperata australe.


    48. Lepus La Lepre

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    La Lepre (in latino Lepus) è una costellazione meridionale, che si trova subito sotto Orione, e forse rappresenta la lepre che egli sta cacciando. È una delle 48 costellazioni elencate da Tolomeo, ed è attualmente una delle 88 costellazioni moderne.

    La Lepre è una costellazione piccola ma piuttosto appariscente; la sua individuazione è estremamente facilitata dalla presenza della brillante Orione, pochi gradi più a nord. Contiene due stelle di seconda magnitudine, chiamate Arneb (α Leporis) e Nihal (β Leporis), che risaltano alla vista e costituiscono il collo dell'animale; la testa sarebbe rappresentata dalla parte occidentale, mentre il gruppo di quattro stelle di quarta magnitudine poste nell'angolo a nordovest richiamerebbero l'idea delle lunghe orecchie delle lepri. La parte orientale confina invece col Cane Maggiore e si trova alcuni gradi a occidente di Sirio e Mirzam.

    Il periodo più propizio per la sua osservazione nel cielo serale ricade nei mesi compresi fra dicembre e aprile; dall'emisfero nord è una delle figure minori più caratteristiche del cielo stellato invernale, mentre dall'emisfero australe appare capovolta ed è tipica dei cieli estivi. La sua relativamente piccola distanza dall'equatore celeste le consente di essere osservata da tutte le regioni abitate della Terra, sebbene si trovi comunque a una declinazione australe.


    49. Monoceros L'Unicorno

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    L'Unicorno (in latino Monoceros, abbreviato in Mon) è una delle 88 costellazioni moderne. Si tratta di una debole costellazione del cielo invernale; la sua posizione, prossima all'equatore celeste, la rende visibile dalla maggior parte di entrambi gli emisferi terrestri.

    L'Unicorno è una costellazione quasi invisibile ad occhio nudo, per via delle poche stelle qua presenti con una magnitudine apparente inferiore a 4,0: infatti, la α Monocerotis ha una magnitudine pari a 3,93 e α Monocerotis di 3,94, mentre tutte le altre visibili ad occhio nudo sono di quarta e quinta grandezza; oltre a ciò si aggiunge la vicinanza di tre brillantissime costellazioni, Orione ad ovest, il Cane Minore a nordest e il Cane Maggiore a sud. Nonostante ciò, è facile da trovare nel cielo invernale, poiché si trova "incastonata" fra le stelle dell'asterismo del Triangolo d'Inverno, formato dalle brillanti stelle Betelgeuse, Sirio e Procione. La costellazione è attraversata da un ramo debole ma esteso di Via Lattea.

    Il periodo più propizio per la sua osservazione nel cielo serale ricade nei mesi fra dicembre e aprile, in cui è visibile dopo il tramonto; la sua posizione, a cavallo dell'equatore celeste, fa sì che la si possa osservare da entrambi gli emisferi della Terra, senza alcuna differenza o alcun privilegio.


    50. Libra La Bilancia

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    La Bilancia (in latino Libra) è una costellazione dello zodiaco. È una costellazione piuttosto piccola, e non contiene stelle di prima magnitudine. Si trova tra la Vergine ad ovest e lo Scorpione ad est. Come testimoniano i nomi delle sue stelle più brillanti, faceva una volta parte dello Scorpione, di cui rappresentava le chele.

    Si tratta di una costellazione relativamente poco appariscente; sebbene le sue stelle principali siano di seconda magnitudine, le brillanti costellazioni della Vergine e dello Scorpione contribuiscono ad oscurarla.

    Le stelle α e β Librae rappresentavano in antichità le due chele dello Scorpione, come testimoniano i nomi arabi Zubenelgenubi e Zubeneschamali (chela nord e chela sud); oggi invece rappresentano i due piatti della Bilancia, ed infatti sono riportati per queste stelle anche i nomi Kiffa borealis e Kiffa australis, ossia il piatto nord e il piatto sud.

    Il periodo più adatto per la sua osservazione è compreso fra i mesi di aprile e luglio, dall'emisfero boreale, e per qualche mese in più da quello australe; gli osservatori dell'emisfero nord sono svantaggiati anche perché la sua sparizione nel cielo serale è favorita dal progressivo aumento delle ore di luce in primavera.

 
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