che cos'è l'esoterologia

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Matrona Malice
view post Posted on 22/11/2011, 17:25 by: Matrona Malice     +1   -1




Chiunque inizi a studiare rigorosamente l’esoterismo occidentale, non può fare a meno di costatare come per molti termini che ricorrono spesso nella letteratura esoterica, non venga specificato il significato che il vocabolo deve assumere nel contesto, mantenendolo invece su un livello di astrattezza generica.
Sostantivi come "esoterismo", "tradizione", "iniziazione", ecc., non sono sinonimi, ma racchiudono significati differenti.
La questione è facilmente percepibile anche ai non addetti ai lavori: basta pensare al significato di "tradizione", prima e dopo la lettura di Guénon o degli autori della "Tradizione".
A nessuno che non conosca il pensiero tradizionale verrebbe mai in mente di equiparare il termine a quello di "esoterismo".
Questo perché nella nostra cultura, ma anche nell'Immaginario, la "tradizione" è assimilabile al folklore, piuttosto che alla gnosi.

Il termine "esoterismo" ha perlomeno tre significati.
Anzitutto non è vero che sia stato usato da Aristotele per designare quelle dottrine riservate alla cerchia degli allievi.
Il termine usato dal pensatore greco era esoterikos (interno), non certamente esoterismo, espressione invece prettamente moderna coniata da Eliphas Lévi nel XIX secolo.
Sarebbe quindi più pertinente usare il termine "gnosi" o "mistica" per designare tutto ciò che abbraccia la conoscenza sovra-razionale, nell'arco di tempo che va dalla grecità alla tarda modernità.
Usando, nello stesso tempo, l'espressione "religione di mistero" per indicare quelle religioni che si ricollegano ad un fondatore mitico di origine divina, che presuppongono un'iniziazione segreta che prescinde dai vincoli di razza, di casta, o della nazionalità (culto di Dioniso, di Osiride, di Attis, di Mithra, ecc.).

Ritorniamo ai tre significati della parola "esoterismo".
In primo luogo essa indica il possesso di una "conoscenza segreta", o "scienza segreta" riservata ad un'élite che si dedica alla disciplina dell'arcano.
Successivamente, essa può designare un "luogo", un "centro" spirituale, detto esoterico, e quindi le tecniche, i mezzi adatti a raggiungerlo.
In terzo luogo il termine indica la storia delle correnti esoteriche, dei sistemi di pensiero che esprimono e rappresentano.

La parola in voga nei paesi anglosassoni per designare il terzo significato è attualmente "esotericism", vocabolo del resto difficilmente utilizzabile nei paesi di lingua latina in cui è da preferire forse l'espressione "esoterologia".

Questa nuova disciplina- che possiamo considerare scientifica, a condizione che ci si riferisca in questo senso alle scienze umane e non a quelle esatte o sperimentali - si basa su due tipi di approccio che hanno i loro rispettivi esponenti.
Esiste una scuola "universalizzante" che fa riferimento all'opera ed al pensiero di Pierre Riffard.
Quest’autore presenta otto "invarianti" inerenti alle varie forme (L'impersonalità, l'opposizione tra profani ed iniziati, il sottile, le corrispondenze, i numeri, le scienze occulte, le arti occulte, l'iniziazione).
Riffard vuole indicare un metodo- distinguendosi dall'attitudine perennialista che se ne infischia allegramente di qualsiasi dimostrazione e si limita a proclamare ciò che non ha ancora dimostrato - tuttavia integra la sua criteriologia con l'antropologia e la psicologia.


Un altro approccio scientifico è presentato in Francia da Antoine Faivre, seguito in Olanda da Wouter J. Hanegraaf.

Il metodo di Faivre è detto "empirico" e si basa su un'attitudine essenzialmente laica.
Il metodo empirico rigetta gli assiomi metafisici per fondare la conoscenza scientifica.
Esso cerca di studiare gli avvenimenti umani che accadono essenzialmente nello spazio e nel tempo, partendo da quatto caratteri fondamentali che caratterizzano l'esoterico: l'idea di corrispondenza, la natura vivente, l'immaginazione e la meditazione, l'esperienza della trasmutazione; più altri due secondari, ossia la pratica della concordanza e la trasmissione.

Le correnti studiate sono limitate ad un lasso di tempo ben più ristretto- dal Rinascimento ad oggi- e questo per poterne seguire l'esatta evoluzione, che comporta filiazioni, ma anche rotture epistemologiche, o punti di arresto.

Le principali correnti analizzate dal XV secolo ad oggi sono: l'ermetismo neo-alessandrino, la philosophia occulta (o magia), l'alchimia, il paracelsismo, il rosicrucismo, la Kabbala cristiana, la teosofia, i principali esoteristi ed occultisti del XX secolo.
Si tratta di un approccio ragionevole che rifugge la tendenza universalizzante, per specializzarsi su un lasso di tempo più limitato, ma proprio per questo più ordinato.

Il punto è che oggi le informazioni disponibili hanno raggiunto una tale mole e una tale diffusione, che tutti i ricercatori se non vogliono essere sopraffatti da questo diluvio di dati devono rifugiarsi nella specializzazione.

Nel '900 già Eliade sottolineava questo problema, ma oggi questa profferta d'informazione ha raggiunto livelli impensabili anche grazie al web, ed alle riviste specialistiche che, tanto per dire, negli ultimi venticinque anni si sono decuplicate.
L'universalità del sapere rinascimentale è ormai quindi solo una chimera, e le scelte sono due.

  1. O quella di trattare le correnti e le tradizioni in maniera cialtronesca, partendo da una lettura di due o tre libri per singolo argomento, per poi dare l'impressione di un sapere immenso che non si possiede e che oltretutto si mostra lacunoso e facilmente attaccabile dagli specialisti delle singole correnti

  2. L'altra è quella dello specialismo che magari espunge dal suo campo d'indagine diverse dottrine o culture interessanti, ma che su quello di cui si occupa ha una conoscenza effettiva e completa, e non fantasticata sulla base di improbabili postulati metafisici


Il metodo empirico si basa su un approccio di tipo storico-critico, ed ovviamente in esso rientra anche la corrente nata da René Guénon, e qui ribattezzata "perennialismo".
La corrente perennialista è dunque oggetto di studio, di studio del metodo empirico o comunque dell'esoterologia, e come tale va trattata secondo un'ottica equa ed imparziale: ma solamente riguardo ai suoi contenuti ed alle dottrine professate dai suoi esponenti.
Il discorso cambia quando i seguaci del perennialismo vogliono professare la loro metodologia fondata su postulati e non su principi.

L'approccio empirico è di tipo "nominalista", mentre quello perennialista è di tipo "realista"
Il primo tratta i dati storici senza pretendere di sapere se essi rinviano o meno all'esistenza di verità trans-storica, e quindi prescinde da considerazioni sulle risposte ultime e sulla verità come fondamento
. (in altre parole, se tratto del diavolo, mi devo limitare a considerarlo un nome, un'idea che ha una genesi ed uno sviluppo diacronico, senza starmi a chiedere se esista effettivamente o meno, domanda che concerne la fede e non l'indagine storica).

I perennialisti invece pretendono di rispondere subito alle domande ontologiche sulla base del postulato di una verità trans-storica, chiamata "Tradizione Primordiale".
Per i perennialisti la verità discende da una rivelazione metafisica, ed in quanto tale è unica ed immutabile
.
Nei loro libri essi partono sempre dal postulato di questa "Verità" che come un tronco obliato inerisce alle varie branche delle tradizioni esoteriche e religiose.

Al contrario una vera indagine scientifica incomincia con lo studio delle diffusioni storico-genetiche, e soltanto successivamente si occupa delle possibili influenze reciproche (se vi sono).
Partire sempre e comunque dall'essenza di una verità che si definisce metafisica, superumana e sovrarazionale, non è solamente una forma grossolana di petitio principii, ma è anche dogmatismo bello e buono.

In effetti, i perennialisti mettono sempre l'accento sulle rassomiglianze tra le tradizioni studiate, cancellando arbitrariamente le differenze tra le stesse, e trascurando le contingenze storiche.
Schuon, ad esempio, si preoccupa di ritrovare essenzialmente quello che lui definisce "l'unità trascendente delle religioni", però si dimentica della maggior parte delle correnti esoteriche occidentali.
Tratta le tradizioni degli Indiani d'America, ma trascura ciò che ha in casa come la teosofia ed il paracelsismo. E' evidente che un approccio rigoroso all'esoterismo non può far proprio questo metodo. Senza considerare i tanti discorsi deliranti che sta producendo quest'abuso del metodo perennialista, da parte dei seguaci odierni di Guénon o di Schuon.

In sostanza i perennialisti usano il termine "esoterismo", ma molto di quello su cui scrivono, non ha niente a che vedere con l'esoterismo storico, ma piuttosto con le tradizioni religiose.
In più questi approcci tradiscono quasi sempre posizioni di tipo "religioniste", ossia esprimenti la credenza religiosa del ricercatore, in luogo della neutralità obiettiva.

La differenza tra l'esoterologo e l'esoterista è tutta qui. Il primo non si lancia mai in voli pindarici alla ricerca di risposte che sfuggono le possibilità umane, ma riconoscendo i limiti della ragione e della scienza si arresta prudentemente a ciò che è dimostrabile. Il secondo nello sforzo di arrivare alla verità in sé, cade inevitabilmente vittima del cerchio dogmatico della fede.


vedi tutto il testo: www.grandetriade.it/antonio.htm
testo e diritti di articoliantonio


 
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