Emanuele Severino commenta il Secretum di Petrarca

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Matrona Malice
view post Posted on 25/10/2012, 09:46 by: Matrona Malice     +1   -1





Il Secretum o De secreto conflictu curarum mearum ("Riguardo al segreto conflitto delle mie angosce" è il titolo originale che tuttavia non viene attribuito dall'autore bensì viene tratto dalla frase finale dell'opera) è un'opera in prosa latina composta da Francesco Petrarca.

L'opera si divide in tre libri:

  1. Il primo libro tratta del male in generale e conclude, secondo il pensiero appunto agostiniano, che esso non esiste, ma è causato da un'insufficiente volontà di bene, causata dalle passioni terrene che intorpidiscono lo spirito. Inoltre Petrarca asserisce in questo libro che molte sue scelte sono state condizionate dall'ambiente in cui si è trovato a vivere (in particolare la curia avignonese) e afferma la già nota teoria della "lettera dei pitagorici", ovvero l Y (il simbolo del cammino che si biforca).Agostino cerca invece di ricondulo sulla retta via, invitandolo a dedurre, attraverso un processo di autocritica, che le colpe e/o i meriti dell'uomo dipendono da lui solo.

  2. Nel secondo libro vengono analizzati i sette peccati capitali e sant'Agostino si sofferma proprio sull'accidia, il male che più tormenta il poeta. Il santo capisce che per eliminare questo male bisognerebbe strapparlo alla radice, ma inizialmente non riesce a trovare una soluzione effettiva al problema.

  3. Nel terzo libro si esaminano altre due passioni del poeta, in particolare l'amore per Laura e l'amore per la gloria, considerate le due più gravi indoli di Petrarca: per quanto il poeta dia ragione a Sant'Agostino che gli consiglia di rinunciarvi egli però non sa come poterne fare a meno..


Per quanto riguarda la figura di sant'Agostino c'è da fare una precisazione: egli costituisce la controparte critica della mente petrarchesca, scava ed indaga dentro la mente del poeta mettendo in luce le sue debolezze e spronandolo a superarle. In questo senso il lavoro di sant'Agostino può essere paragonato all'uso della maieutica di Socrate per il fatto che comunque egli porti alla luce la verità (in questo caso le debolezze dell'animo del Petrarca) tramite un dialogo con costui. Ed è ciò che anche Socrate faceva: egli, tramite opportune domande, spingeva l'interlocutore a giungere al concetto richiesto senza che ci girasse attorno o cercasse di sviare in altri argomenti. C'è infine da puntualizzare una differenza che intercorre tra Socrate e sant'Agostino. Per Socrate la verità è frutto di una ricerca continua, associata con gli uomini. Per sant'Agostino esiste una verità suprema ed indiscutibile che non si guadagna tramite un confronto tra due persone ovvero la verità di Dio.
 
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