Indifferenza

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Matrona Malice
view post Posted on 5/9/2013, 14:02     +1   -1




Il termine indifferenza (dal latino indifferentia, composizione di in (privativo) e differentia, senza differenza) in filosofia può significare:
-tranquillità d'animo espressa senza desiderio o rifiuto di fronte ad un oggetto;
-comportamento tale che, all'atto di prendere una decisione tra due alternative, non si sceglie né l'una né l'altra perché vengono considerate ininfluenti e incapaci di produrre cambiamenti rispetto alla condizione esistente.


Nella filosofia antica il concetto di indifferenza trova rilievo soprattutto nell'ambito delle scuole socratiche cosiddette minori quali lo scetticismo e in quest'ambito nei suoi maggiori esponenti: Pirrone e Timone di Fliunte.
Accentuando la posizione delle dottrine precedenti che consideravano la Conoscenza sensibile, incerta e contingente, gli scettici negano la possibilità di qualsiasi conoscenza in cui si possa riporre fiducie e perciò sostengono che «le cose ci appaiono uguali per quel che concerne la loro credibilità o non credibilità».
In conseguenza nell'impossibilità di apprendere il Vero si dovrà sospenderà ogni giudizio, (epoché) e si rinuncerà ad affermare o negare (aphasia) qualunque espressione «per non essere in grado di dire a quale delle cose proposte bisogni prestare o non prestare fede»
Nel dubbio si deve tacere!

In questo modo il saggio si caratterizzerà per:

  • l'atarassia (imperturbabilità).

  • l'apatia (libertà dalle passioni).

  • l'adiaforia (l'indifferenza nel preferire o meno qualsiasi cosa).


L'indifferenza del saggio si ripropone nella morale stoica. La Saggezza stoica consiste infatti nella capacità di raggiungere la felicità, ed è per questo incentrata sull'imperturbabilità dell'animo e sull'indifferenza, concetti derivanti in gran parte dalla scuola cinica.

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Indifferenza (senza differenza)
 
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